"Dove è Tommaso?": è l'interrogativo posto dal padre, Patrizio D'Agostino, tra i primi ad arrivare sul posto, visto che la famiglia abita di fronte alla scuola d'infanzia '1 maggio' all'Aquila dove ieri pomeriggio una macchina ha travolto sei bambini, uccidendone uno - Tommaso, di 4 anni - e ferendo gli altri cinque. A riportarlo è il quotidiano regionale 'Il Centro'. "Era il mio piccolo Amore - racconta dall'ospedale la zia Giusi Fonzi - Una personcina particolare speciale. Forse troppo delicato per questo mondo. Un bambino sensibile, empatico. Un puro, non perchè tutti i bambini non lo siano, ma perchè lui lo era per davvero".
La vita di Patrizio D'Agostino, dipendente di una catena di prodotti per la casa, e della moglie Alessia Angelone, operatrice di una struttura per l'infanzia, si ferma di botto: dalla speranza nell'affidare Tommaso alle cure ei medici - riporta il giornale locale - al crollo di quella notizia arrivata alle 16,45 che mai nessuno avrebbe voluto sentire. Il papà sui social veva lanciato una campagna a favore di Abio in occasione del suo compleanno "L'obiettivo - scriveva - era quello di rendere l'ospedale un luogo più a misura di bambino attraverso l'accoglienza il gioco, l'ascolto, l'allestimento di reparti più accoglienti e colorati, al fine di rendere meno traumatica possibile la permanenza in ospedale".
Davanti alle scalette dell'asilo c'è un'altra famiglia nel dolore, quella della macchina impazzita - prosegue 'Il Centro' -: padre, madre e figlio, un ragazzo di corporatura robusta che non smette un attimo di piangere. Il padre gli regge la testa, gli mettono l'acqua sul capo, ma lui non si dà pace: era rimasto sopra quell'auto, incustodita, prima del disastro.
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