"Palestina libera", "Israele fascista, Stato terrorista". È un mantra quello che le migliaia di manifestanti ripetono ininterrottamente lungo i tre chilometri che separano porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza anti-fascista, e San Giovanni in Laterano. Il nero, bianco, verde e rosso della Palestina colorano il corteo che ha attraversato il cuore di Roma per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, accusando lo Stato ebraico di "genocidio" e "apartheid". Tanto che su alcuni cartelloni spunta la foto del premier israeliano Benjamin Netanyahu accanto a quella di Adolf Hitler.
Una sfilata pacifica, con un solo momento di tensione tra la piazza e la polizia quando uno dei manifestanti è riuscito ad arrampicarsi sul muro di cinta della Fao e strappare la bandiera di Israele. "Generazione dopo generazione, fino alla liberazione". Questo lo slogan scelto dai giovani palestinesi in testa al corteo che, a fine giornata, arriverà a contare fino a 20 mila presenze. Sopra lo striscione è stata esposta un'enorme chiave di colore nero, il simbolo delle "case occupate" dai coloni. "Rappresentano le speranze del popolo palestinese di tornare nelle proprie abitazioni", dicono gli organizzatori.
Tra le inseparabili kefiah e le bandiere palestinesi, ragazzi e ragazze da tutta Italia hanno sfilato in nome della "Palestina libera" lungo quello che storicamente è sempre stato il percorso della manifestazione del 25 aprile. E la parola "Resistenza" è più volte risuonata durante le cinque ore della sfilata. "Resisteremo fino alla vittoria", le parole arrivate dal camion degli organizzatori, dove si sono alternate anche testimonianze di palestinesi e giovani di Gaza. Tante le associazioni e organizzazioni che hanno preso parte alla manifestazione, dai Cobas al Pci fino a Rifondazione Comunista e Potere al Popolo.
Alla vigilia era stata annunciata anche la partecipazione di Giuliano Castellino, leader dell'estrema destra romana, che però non si è visto in piazza. Prima dell'avvio del corteo, gli organizzatori hanno comunque invitato la folla a rimuovere alcune bandiere italiane che erano spuntate tra i manifestanti. "Vogliamo vedere solo bandiere palestinesi - l'appello -: fuori tutti i fascisti e nazionalisti dalla nostra manifestazione". Gli striscioni e i cori non hanno mancato di ricordare le "vittime innocenti" dei raid israeliani, di quei "tremila bambini uccisi dai terroristi". Una lunghissima bandiera palestinese ha attraversato uno spezzone del corteo, mentre i fumogeni coloravano di verde le strade del centro di Roma. Presenti anche i palloncini a forma di anguria, il frutto diventato simbolo della resistenza palestinese, di cui ne condivide i colori. Alcuni manifestanti hanno esposto anche le immagini di Netanyahu con le mani sporche di sangue e quelle dei cadaveri dei bambini uccisi dai bombardamenti. "La mia famiglia vive sotto i bombardamenti - è stata la testimonianza di Jasmine, giovane di Gaza -. Voglio solo dirvi che noi resisteremo e continueremo a difendere la nostra terra. Da 21 giorni ci stanno facendo affamare e assetare. Alzate la vostra voce per Gaza e per tutta la Palestina". Attimi di tensione si sono registrati a viale Aventino, non molto distante da dove ha preso il via il corteo, quando un manifestante è riuscito a strappare la bandiera di Israele dalla sede della Fao e a darsi poi alla fuga. Poche ore dopo la bandiera è stata recuperate e restituita all'organizzazione dell'Onu. I capigruppo della Lega alla Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, hanno espresso solidarietà ad Israele parlando di "un gesto oltraggioso che non ha nulla a che vedere con quella pace di cui si riempiono la bocca i manifestanti e gli esponenti di sinistra che camminano insieme a loro". E quando la guerra si prepara ad entrare nella quarta settimana di combattimenti, anche altre città italiane sono scese in piazza per chiedere lo stop dei bombardamenti, tra cui Milano, Aosta e Viareggio. "L'ultimo giorno dei bombardamenti - urla la piazza - sarà il primo della liberazione".
Manifestazione filopalestinese a Parigi nonostante il divieto
Nonostante il divieto del prefetto è in corso una manifestazione filopalestinese nel centro di Parigi, con la partecipazione di diverse migliaia di persone. Il raduno è a Chatelet, nel centro della capitale, ma i manifestanti non hanno potuto dirigersi, come previsto dal programma, in direzione di place de la République. A bloccarli, un nutrito cordone di poliziotti e gendarmi, che hanno anche verbalizzato oltre 80 fra i presenti. Fra gli slogan gridati dai manifestanti, "Gaza, Gaza, Parigi è con te" e "Israele assassini, Macron complice". Un ricorso contro il divieto del prefetto, presentato ieri dal collettivo "Urgence Palestine", è stato respinto oggi nel primo pomeriggio dal tribunale amministrativo di Parigi. Il prefetto, Laurent Nunez, ha dichiarato giovedì ai microfoni di France Info di aver preso la decisione del divieto dopo aver "constatato che le organizzazioni che hanno ideato la manifestazione sono organizzazioni che, per le dichiarazioni fatte, possono lasciar pensare ad un sostegno ad Hamas". Nel dispositivo dell'ordinanza di divieto, il prefetto sottolinea che "esiste un rischio comprovato che vengano pronunciate, nei discorsi alla fine del corteo, affermazioni che violano il rispetto della dignità della persona umana e, di conseguenza, l'ordine pubblico".
Migliaia alla manifestazione a New York in solidarietà con i palestinesi
"Cessate il fuoco ora" Migliaia di manifestanti per la maggior parte ebrei hanno manifestato alla stazione di Grand Central, a New York, in solidarietà con i palestinesi. Tutti indossavano una maglietta nera con la scritta "non in mio nome", come quella indossata dalle decine di manifestanti che nei giorni scorsi hanno protestato in Congresso. A Grand Central la polizia ha prima bloccato l'ingresso alla stazione a chi non aveva il biglietto e poi, secondo indiscrezioni, è intervenuta effettuando alcuni arresti.
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