Sì è presentato in aula con i suoi
difensori per il prelievo ufficiale di Dna Fortunato Verduci, il
carrozziere di 65 anni che vive a Genova accusato dalla procura
di essere l'autore dell'omicidio di Luigia Borrelli nel 1995.
Verduci è un uomo libero visto che il gip, il Riesame e anche la
Cassazione hanno respinto la richiesta della Procura di
arrestarlo. Il campione genetico verrà poi confrontato con le
tracce biologiche trovate nel basso di vico Indoratori, teatro
del massacro. Dopo il passaggio tecnico, la pm Patrizia
Petruzziello chiuderà le indagini per poi chiedere il processo.
Il sospetto killer non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
Il carrozziere era stato individuato grazie al Dna estratto
da una macchia di sangue trovata sulla scena del crimine. Il
profilo era risultato compatibile con quello di un lontano
parente, che si trova recluso nel carcere di Brescia, E da lì,
facendo combaciare vari elementi, gli inquirenti hanno trovato
il codice genetico esatto di quello che per l'accusa è
l'assassino. La procura aveva chiesto l'arresto ma sia il gip
che il Riesame lo avevano negato pur confermando il quadro
"granitico" degli indizi. Secondo l'accusa Verduci, ludopatico e
pieno di debiti, uccise Luigia per rapinarla dopo averla
picchiata brutalmente.
Nei giorni scorsi, inoltre, la pm ha ripreso in mano il
fascicolo di un altro delitto, quello della merciaia Anna Rossi
Lamberti, uccisa l'8 aprile 1998 a Marassi. E ha deciso di fare
nuove analisi sulle tracce biologiche raccolte sulla scena del
crimine.
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