Nell'inchiesta milanese sulle curve
di San Siro, dopo la scoperta del 22 novembre scorso del
cosiddetto "arsenale" della curva Nord, è stata trovata la
scorsa notte un'altra pistola, stavolta nell'abitazione di un
giovane ultrà interista, non tra gli arrestati nel blitz di fine
settembre scorso, condotto da Polizia e Gdf e coordinato dalla
Dda di Milano, guidata da Marcello Viola e Alessandra Dolci.
A seguito degli accertamenti, nell'inchiesta dei pm Paolo
Storari e Sara Ombra e della Squadra mobile, che stanno andando
avanti su vari fronti - e anche con gli interrogatori dell'ormai
ex capo della Nord Andrea Beretta, in carcere pure per
l'omicidio di Antonio Bellocco e che sta collaborando - gli
investigatori hanno rintracciato e sequestrato quell'arma, che
risulterebbe rubata, a casa dell'ultrà, il quale farebbe parte
di 'Brianza acolica', uno dei gruppi della curva nerazzurra. E'
indagato a piede libero per detenzione illecita dell'arma.
Nel provvedimento con cui nei giorni scorsi il gip Domenico
Santoro aveva disposto il carcere per il presunto custode delle
armi da guerra trovate in un magazzino a Cambiago (Milano),
l'ultrà interista Cristian Ferrario, si parlava di uno scenario
inquietante "che lascia intravedere una proiezione criminosa"
degli ultras "ancora più preoccupante" di quella venuta a galla
con l'inchiesta "doppia curva", in cui si è contestata
l'associazione per delinquere anche aggravata dal metodo
mafioso.
Si indaga ancora pure sull'omicidio del 2022 dello storico
leader della Nord Vittorio Boiocchi, anche se allo stato non
risulta che tra le armi recuperate ci sia quella che ha sparato.
Beretta, trasferito per sicurezza nelle scorse settimane in un
altro carcere nell'ambito di un programma di protezione previsto
per i collaboratori, è stato già ascoltato diverse volte dagli
inquirenti.
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