/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Roberto Benigni, 'L'Afghanistan rende profugo il mio cuore'

Roberto Benigni, 'L'Afghanistan rende profugo il mio cuore'

Attore al Premio Viareggio-Repaci. Vincono Bruck, Siti e Santi

VIAREGGIO (LUCCA), 29 agosto 2021, 16:42

di Gabriele Masiero

ANSACheck

Benigni, 'L 'Afghanistan rende profugo il mio cuore ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Benigni,  'L 'Afghanistan rende profugo il mio cuore ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
Benigni, 'L 'Afghanistan rende profugo il mio cuore ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Le immagini che vediamo dall'Afghanistan, della gente accalcata nel fango e poi delle mamme che gettano i bambini oltre il filo spinato, sono come veder gettare il proprio cuore, il nostro cuore è un profugo in questo mondo. Anche io ho il desiderio di gettare il mio cuore oltre il filo spinato, perché quelle immagini che vediamo riguardano me. Io sono loro, io sono quel bambino, loro sono tutte le facce del Cristo". Lo ha detto Roberto Benigni ieri sera a Viareggio (Lucca) dove ha ricevuto dal presidente del 92/o Premio letterario Viareggio-Repaci, Paolo Mieli, il premio speciale Città di Viareggio. Benigni ha ripreso le parole della vincitrice della sezione narrativa Edith Bruck secondo la quale "viviamo in un mondo di profughi": "Ha ragione e il mio cuore è profugo a vedere le immagini di madri che gettano i bambini oltre il filo spinato. Quelle sono tutte le facce di Cristo, non possiamo che aiutare quelle persone. Non c'è altro da fare". Conversando con Mieli, il premio Oscar ha detto di aver raccontato "la shoah con ironia perché quella era finzione mediata dall'arte, l'arte cambia sempre il soggetto che racconta. Mentre invece oggi le immagini che arrivano dall'Afghanistan sono ora tragica realtà, è fiamma che brucia, che non può essere ancora trattata con ironia".

"Quanto vediamo nei reportage da Kabul - spiega - è qualcosa di insuperabile, che non si può ora far toccare dall'ironia, perché quanto succede è troppo presente e ha bisogno del tempo". Il grande regista e attore ha anche parlato del suo rapporto con la poesia: "Adoro la poesia, ho il cassetto pieno di poesie. Sono forse sciocchezze ma, come si dice?, preferisco la sciocchezza di scrivere poesie che quella di non scriverle. Scrivo poesie di continuo, ne scrivo moltissime e devo dire che le leggo solo a me stesso. Le poesie sono come le preghiere. Prego tantissimo e scrivo tantissimo". Benigni si è detto legato al Premio Viareggio: "Io considero 'La camera da letto' di Attilio Bertolucci, che vinse il 'Viareggio-Repaci' nel 1989, dopo avere vinto il premio già nel 1951 con 'La capanna indiana' il più grande poema del '900. E il 'Viareggio' è il premio dei poeti".

Infine, ricevendo il premio della Città, ha ricordato: "Amo Viareggio e l'ho citata nel mio film 'La vita è bella' perché anche nel luogo più brutto che può esistere come un campo dì concentramento il poter dire 'ci vediamo a Viareggio' diventa sinonimo di allegria e di speranza". Prima dell'intervento di Benigni, Paolo Mieli e la conduttrice della serata Monica Giandotti hanno premiato i vincitori del 92/o 'Viareggio-Repaci'. Sono, appunto, Edith Bruck con "Il pane perduto" (La nave di Teseo) per la narrativa, Walter Siti con "Contro l'impegno" (Rizzoli) per la saggistica e Flavio Santi con "Quanti" (Industria e Letteratura) per la poesia. "E' stata - ha concluso il sindaco Giorgio Del Ghingaro - una serata indimenticabile. Viareggio corre per la candidatura a capitale italiana della cultura per il 2024. Abbiamo tracciato la rotta. La città è questa: bellezza, cultura, voglia di felicità". Paolo Mieli ha parlato di "una competizione molto agguerrita, con una votazione sofferta perché tutte le opere finaliste avrebbero meritato il premio assoluto nella propria categoria". Riconoscimenti speciali inoltre ad Annalena Benini con il premio Giornalistico, a Igiaba Scego con il premio Internazionale e ad Alessandra Carati con il premio Opera Prima per il suo romanzo d'esordio "E poi saremo salvi" (Mondadori).

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza