''Faccio il giudice a X factor, ma non parteciperei mai come concorrente a un talent show. Sarebbe da stupidi negare che sia un'ottima vetrina, ma io non ho voluto utilizzarla, quando nel 2010, qualcuno mi aveva iscritto a X Factor e fui chiamata per i provini. Magari la mia carriera sarebbe stata più veloce... ma chissà se sarei stata capita''. Parola di Levante, cantautrice, scrittrice e new entry nella giuria del talent show di Sky, che comprende anche Manuel Agnelli, Fedez e Mara Maionchi : ''devo ancora fare le ultime scelte per la mia squadra, io ho gli under donna'' L'occasione per confrontarsi sul programma e sul suo percorso artistico, con grande onestà e candore, è la masterclass di cui la musicista (all'anagrafe Claudia Lagona, siciliana trapiantata a Torino, classe 1987), arrivata in completo jeans, maglietta bianca e basco, è protagonista al Giffoni Film festival. '' La cosa più bella è che ho scoperto di essere totalmente libera di dire e fare quello che voglio a X Factor, cosa che non credevo - spiega la cantautrice che ha iniziato a scrivere canzoni a 12 anni -. Dietro quel banco porto i miei gusti. Con me non sono passate le Whitney Houston. Io ho una visione diversa rispetto a certi standard stanchi. Anch'io ho frequentato una scuola di canto ma il senso poi è non imitare i propri modelli, non puoi rifare Alicia Keys''.
Comunque ''si deve essere anche fortunati nei talent. Un anno magari ti capita qualcuno come Mengoni e un altro nessuno forte''. Stavolta almeno un fuoriclasse pare sia arrivato: ''. Penso che questa persona vincerà, io ho contribuito a sceglierla (come dire che non è nella sua squadra, ndr)''. Alle sue ragazze vuole trasmettere ''l'assenza di competizione. Non mi interessa vincere, vorrei dare un contributo diverso''. Riguardo gli altri giudici ''non puoi non amare Mara - dice - è molto onesta e schietta, non si nasconde dietro a niente. Poi richiama all'ordine Fedez che arriva sempre per ultimo. Noi siamo sempre pronte, gli uomini sono più vanitosi, ci mettono di più a prepararsi''. Autrice di tre album, Manuale distruzione (2014), Abbi cura di te (2015) e Nel caos di stanze stupefacenti (2017) e quest'anno anche di un romanzo 'Se non ti vedo non esisti' (Rizzoli) Levante non ama le etichette: '' non ho paura di mostrarmi.
Credo la cosa migliore sia portare voi stessi, così potrete rispondere onestamente di errori e successi. Se vi inventate di essere qualcos'altro sarete sconfitti in partenza''. Non le piacciono neppure i ''leoni da tastiera'', gli haters, di cui parla in uno dei brani del nuovo disco, 'Non me ne frega niente': ''La verità è che se hai una vita non passi tanto tempo in rete. Il web e i social stanno diventando una piscina in cui tutti vomitano. Ma impareremo a usarli, d'altronde siamo i primitivi dell'era digitale, tra 100 anni ci prenderanno in giro per i nostri post''. Ha tante anime ma si definisce ''un'autrice che canta, il mio bisogno primario è sempre quello di raccontare una storia''. Nel nuovo cd parla anche di omosessualità (''Santa Rosalia') e di femminicidio, in 'Gesù cristo sono io': ''E' una delle canzoni che ho scritto più velocemente, ero molto motivata''. Tra le sue passioni, 'c'è anche il cinema. Penso che sarei un cane a recitare, ma è un mondo che mi affascina. Se arrivasse a Virzì dicendo che gli servirebbe un volto che il mio , inizierei a studiare''.
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