Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha confermato oggi che il presidente Vladimir Putin ha concesso ieri un'intervista al giornalista americano Tucker Carlson, ma non ha fatto sapere quando verrà pubblicata. Lo riferiscono le agenzie russe. L'intervista è la prima di un esponente dei media Usa da quando la Russia ha invaso l'Ucraina quasi due anni fa.
"Il nostro dovere di giornalisti è informare la gente", ha scritto l'ex anchor ultraconservatore della Fox sul suo profilo X annunciando il faccia a faccia con il presidente russo che due anni fa ha invaso l'Ucraina. Ed ha aggiunto: "Elon Musk ci ha promesso che non la censurerà. Di questo gli siamo grati".
Da anni strenuo difensore del leader del Cremlino e feroce critico dei suoi oppositori in Occidente, l'ex anchor è diventato celebre per le sue tirate cospirazioniste e dichiaratamente pro-Trump al punto che un mese fa, alla vigilia delle primarie in New Hampshire, il suo nome è apparso tra i papabili al ruolo di numero due in una eventuale seconda amministrazione del tycoon.
Carlson ha precisato che "ci sono ovviamente rischi in questa intervista e ci abbiamo pensato molto nel corso di molti mesi". Poi riferendosi all'Ucraina ha aggiunto che "due anni dopo l'inizio di una guerra che ha cambiato il mondo, la maggioranza degli americani non è informata", accusando i media tradizionali nel mondo anglosassone di essere "corrotti" e di "mentire a lettori e spettatori".
E' da tempo che Carlson non fa mistero del suo desiderio di un faccia a faccia con il leader del Cremlino: in passato, senza prove, aveva detto che a impedirglielo sarebbe stato il governo degli Stati Uniti.
Carlson è stato per anni una delle star della Fox fino a quando lo scorso aprile è stato messo alla porta dopo una serie di polemiche sia personali e professionali. Secondo Carlson, l'intervista al leader russo servirà a controbilanciare il vasto spazio dato dai media Usa al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, le cui interviste, secondo l'ex anchor "sono sessioni cortigiane disegnate specificamente per amplificare le richieste di coinvolgere ancora di più gli Stati Uniti in una guerra nell'Europa dell'Est e per far pagare a noi questa guerra". Carlson ha infine affermato di non essere a Mosca perché ama Putin, ma "perché amiamo gli Stati Uniti e vogliamo che restino prosperi e liberi".
Il presidente Joe Biden ha indirettamente messo in guardia l'opinione pubblica dal non farsi illusioni sul capo del Cremlino: "Se non fermiamo il suo desiderio di conquista nei confronti dell'Ucraina, non si fermerà lì. Fare nulla non è un'opzione", ha detto il capo della Casa Bianca parlando del disegno di legge bipartisan da 120 miliardi che garantisce aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan.
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