Il governo Gentiloni, dopo aver ottenuto la fiducia alla Camera con 368 sì e 105 contrari, ha incassato la fiducia anche al Senato. Il via libera di Palazzo Madama arriva con 169 voti favorevoli, 99 voti contrari e 0 astenuti. Ala e Lega non hanno partecipato al voto mentre il M5S ha votato contro. Il governo di Matteo Renzi, il 25 febbraio del 2014, ottenne la prima fiducia del Senato con lo stesso numero di voti favorevoli.
Intanto nel pomeriggio, a Palazzo Chigi, c'è stata la riunione del Consiglio dei ministri. Il nuovo presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha presieduto il primo Cdm 'operativo', con diversi provvedimenti all'ordine del giorno. Una riunione per l'insediamento si era svolta lunedì sera, subito dopo il giuramento al Quirinale e il passaggio della campanella con Matteo Renzi.
Paolo Gentiloni, presente da stamattina a Palazzo Madama, è intervenuto nella replica della discussione sulla fiducia. "Voi - ha detto Gentiloni - sapete che io ho condiviso pienamente la riforma costituzionale che è stata approvata ripetutamente in quest'aula, ma sapete altrettanto bene che i cittadini italiani hanno deciso, il popolo ha deciso con un referendum dal risultato netto. Quindi potrei dire che la fiducia che chiedo a nome del governo al Senato è una fiducia un po' particolare: chiedo la vostra fiducia ed esprimo la mia fiducia nei confronti del Senato e delle sue prerogative". "Non siamo innamorati della continuità - ha detto ancora il presidente - abbiamo anzi rivolto una proposta all'insieme delle forze parlamentari per individuare una convergenza più larga. C'è stata una indisponibilità: non un amore della continuità ma la presa d'atto di questa situazione ha spinto le forze che hanno sostenuto questa maggioranza a dar vita a questo governo, per responsabilità". Non è un governo di inizio legislatura ma innanzitutto deve completare la eccezionale opera di riforma, innovazione, modernizzazione di questi ultimi anni. Sul fatto che ci sia una mole di innovazione portata avanti credo non ci sia alcun dubbio: ci viene riconosciuto dai cittadini italiani e in sede internazionale. Sarebbe assurdo che un governo che molti critici accusano di eccesso di continuità, immaginare che completare le riforme avviate non sia il suo compito principale".
Il premier ha sottolineato la necessità di una riforma della legge elettorale "a prescindere da quanto durerà la legislatura". Nella conclusione del suo intervento citando Carlo Azeglio Ciampi, Gentiloni ha ribadito la sua intenzione "per quanto durerà questa delicata transisione" di "servire con umiltà il Paese".
Intanto al nuovo premier sono arrivarte le congratulazionid i Barack Obama. Il presidente americano - si legge tra l'altro in una nota della Casa Bianca - apprezza l'impegno assunto dal nuovo Governo italiano guidato da Paolo Gentiloni sul fronte della crescita economica e della creazione di posti di lavoro. "Il presidente non vede l'ora di lavorare con il Governo italiano per il perseguimento dei comuni obiettivi di una crescita economica sostenibile e inclusiva e sul fronte del rafforzamento della sicurezza.
E a Roma sono arrivati l'esponente del M5S, Davide Casaleggio e Beppe Grillo e a Montecitorio hanno partecipato all'assemblea congiunta di deputati e senatori del Movimento. "State facendo la storia, la storia della politica italiana. Ogni qualvolta parlano male di noi vuol dire che abbiamo vinto", ha detto, a quanto si apprende, Beppe Grillo nel corso della riunione con i gruppi congiunti M5S. "Si inventano trame assurde su di noi ma dobbiamo sempre rispondere con il sorriso e parlare di temi, di contenuti, di problemi dei cittadini, che sono inascoltati da anni", ha spiegato Grillo confermando il "flash mob parlamentare" a Siena venerdì e domenica nella Val di Susa.
LA FIDUCIA ALLA CAMERA
Il premier nel suo discorso in Aula a Montecitorio ha definito il proprio un governo "di responsabilità" che durerà "fin quando avrà la fiducia del Parlamento". Gentiloni "rivendica" come un punto di forza quello che altri considerano "un limite": la continuità con il governo Renzi e il "grande lavoro fatto". Su due temi proverà a fare di più: il sostegno alla classe media disagiata e il Sud. Ma in Aula va in scena l'Aventino del M5s, della Lega e di Ala: uno spicchio di emiciclo è vuoto. E il premier a loro si rivolge sul finale: "La politica è confronto, non odio o post verità. Chi rappresenta i cittadini non deve diffondere paure". Un punto sul quale ritorna anche nella sua replica. "Bisogna farla finita - ha detto Gentiloni - con l'apparentemente inarrestabile escalation di violenza verbale nel nostro dibattito politico. Il Parlamento non è un social network. Contribuiamo a rasserenare il clima nelle famiglie del nostro Paese". E ancora: "Se c'è stata una cosa davvero bella di questi mesi di campagna referendaria, che a me non sono piaciuti moltissimo, è stata una discussione pubblica sulla Costituzione. Ora non si può fare che la discussione svanisca nel nulla e la costituzione venga dimenticata. Abbiamo i super paladini della centralità del Parlamento che nel momento più importante della vita parlamentare non ci sono. Vi sembra logico: 'vogliamo talmente bene al Parlamento che non ci andiamo'".
OPPOSIZIONI ALL'ATTACCO ANCHE CON STRISCONI IN AULA A MONTECITORIO
Il governo si è insediato ufficialmente con il passaggio della campanella tra Renzi e Gentiloni che ha presieduto il primo consiglio dei ministri, dopo il giuramento al Quirinale. Diciotto i ministri, di cui 12 del passato esecutivo confermati.
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