Ci sono in campo ipotesi di Governo politico e bisogna tentarle, prima di avventurarsi verso soluzioni che avrebbero il sapore di insipidi surrogati. Anche per questo il Colle ribadisce la sua contrarietà all'idea - che pur circola fuori dal Quirinale - di dare "incarichi al buio" per poi cercare i numeri in Parlamento. Sergio Mattarella conferma la sua volontà di assecondare i tentativi dei partiti di uscire dallo stallo e, pur in una giornata complicatissima che vede volare gli stracci tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, resta fermo nella convinzione che bisogna dare un Governo al Paese e che non ci saranno elezioni prima dell'estate.
Primo perchè non ci sono i tempi (dovrebbe sciogliere entro fine aprile); secondo perchè, con tutta probabilità, i risultati di eventuali elezioni pre-estive non sarebbero dissimili da quelli del 4 marzo. Ne è conferma l'intenzione del presidente di riaprire le consultazioni non prima di giovedì (forse addirittura venerdì) e di farle svolgere nello stesso formato del primo giro, cioè in due giorni. D'altronde è logico che Mattarella non intervenga in questa fase: nonostante veti e parole grosse, Lega e Cinque Stelle si cercano. E il Parlamento inizia a lavorare, come dimostra l'iniziativa del presidente della Camera, Roberto Fico, di accelerare sul taglio dei vitalizi.
Il neo presidente pentastellato ha infatti ordinato un'istruttoria da svolgere in tempi record (15 giorni) per avere una proposta sul superamento dell'attuale sistema dei vitalizi per gli ex parlamentari. Contestualmente oggi il capo dello Stato ha chiesto ai presidenti delle Camere di attivarsi per convocare a breve le sedute del Parlamento congiunto per l'elezione degli otto componenti di designazione parlamentare del Csm. Insomma, l'Italia va e deve andare avanti e la formazione di un Governo di legislatura è troppo importante per metterlo in pericolo con la fretta. D'altronde anche all'estero non si registrano segnali di impazienza, come scrive il Financial Times: "La rassicurante presenza di Mattarella è una delle ragioni per cui i mercati finanziari non sono apparsi turbati dalle elezioni". Ma il giornale della City sottolinea anche i rischi di uno sfilacciamento eccessivo: "Ci saranno tuttavia dei limiti ai poteri di Mattarella e alle sue opzioni tattiche nelle prossime settimane".
Limiti dei quali il capo dello Stato è ben consapevole. Così come Mattarella vuole evitare che ci siano cambiamenti traumatici nelle linee fondamentali di politica estera e sui Trattati internazionali. Grande è l'attenzione del Quirinale al Consiglio europeo di fine giugno che deve impostare la riforma dell'Unione. Ecco, se c'è una "dead line" insuperabile per la maratona governativa si può forse fissare proprio nel Consiglio europeo. In mancanza di un accordo politico, per quella data Mattarella sarà già intervenuto per provare qualcosa di diverso. Almeno per tornare al voto nella primavera 2019. Se poi Lega e M5s salissero loro sull'Aventino per tornare a votare ad ottobre Mattarella non potrà far altro che accontentarli. Ma si dovrebbero assumere la responsabilità di portare l'Italia all'esercizio provvisorio perchè difficilmente ci sarebbero i tempi per fare la legge di Bilancio 2019