"Dal punto di vista strutturale la
diga sta benissimo, abbiamo fatto tutti i controlli, anche
straordinari, e quindi direi che dal punto di vista della
struttura non c'è alcun problema". Così all'ANSA l'ingegner
Lorenzo Artaz, direttore operativo di Compagnia Valdostana delle
Acque (Cva), l'azienda partecipata regionale che si occupa di
produzione di energia rinnovabile e che gestisce anche la diga
di Beauregard. Stamane è scattato il livello di allerta di
protezione civile per rischio idraulico, dato che lo sbarramento
artificiale, a monte del corso d'acqua, ha raggiunto il livello
massimo di regolazione, costringendo i tecnici a rilasciare
nella Dora di Valgrisenche quantitativi crescenti di portata.
Con l'arrivo del caldo e la fusione della neve si tratta di
"una gestione strutturata e abbastanza di routine", precisa
Artaz, anche se "in questa occasione è stata un pochettino più
rapida per il fatto che la pioggia caduta sulla neve ha
accelerato lo scioglimento".
In queste ore entrano nell'impianto circa 40 metri cubi
d'acqua al secondo, di cui "15 escono in alveo, altri 16
attraverso l'impianto idroelettrico e la differenza viene
accumulata nella diga, perché sale leggermente la quota" ma "il
lago è molto ampio". La diga inoltre è in grado di sostenere
afflussi di "circa 200 metri cubi al secondo di acqua".
Spiega Artaz: "La quota massima che possiamo andare a
invasare è 1.710 metri sul livello del mare, oggi siamo a 1.707
circa". Una volta tornati a una "quota di 1.705 metri la portata
scaricata diventa zero". Una situazione attesa con il calo delle
piogge e "che non avverrà oggi, ma forse già nei prossimi
giorni".
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