(ANSA) - CASERTA, 28 FEB - Una frode milionaria commessa
immettendo sul mercato prodotti dichiarati falsamente come
biologici, come mandorle e pomodori, è stata scoperta dalla
Guardia di Finanza di Caserta e dagli ispettori dell'Unità
Investigativa Centrale ICQRF del Ministero dell'Agricoltura
(Ispettorato centrale della tutela della qualità e della
repressione frodi dei prodotti agroalimentari); sette le persone
indagate - otto invece le aziende - per associazione a
delinquere finalizzata al falso ideologico e alla frode
aggravata in commercio nell'ambito di un'indagine della Procura
di Santa Maria Capua Vetere, che ha chiesto e ottenuto dal Gip
l'emissione per i soggetti coinvolti delle misure cautelari
dell'interdizione per dodici mesi dall'esercizio dell'attività
imprenditoriale e del divieto di dimora nel Casertano. Tra gli
indagati, spiega una nota della Procura guidata da Carmine
Renzulli, cinque imprenditori titolari "di importanti aziende
operanti nel commercio di prodotti da agricoltura biologica".
Tre gli imprenditori ritenuti al vertice dell'associazione
criminale: si tratta di un casertano proprietario di due imprese
di trasformazione con un volume annuo di 20milioni di euro e di
un'azienda agricola, di un imprenditore catanese titolare di
un'azienda di import-export di mandorle e frutta secca e di un
terzo operante nella provincia di Cuneo, titolare anch'egli di
azienda che commerciano frutta secca e conserve di pomodoro. Per
gli inquirenti, gli indagati avrebbero commercializzato per
anni, tra il 2016 e il 2022, ingenti quantità prodotti
falsamente dichiarati come biologici, che non erano tali perché
provenivano dall'estero, come le mandorle che erano importate
dalla California, sfruttando una rete di imprese compiacenti
attive in Puglia, Calabria e Lazio. (ANSA).