(ANSA) - NAPOLI, 04 MAG - Anche gli scribi antichi che
esercitavano la loro arte sui papiri di Ercolano utilizzavano
diversi tipi di griglie grafiche per delimitare lo specchio di
scrittura. La prima conferma scientifica di questa consuetudine
di compilazione, di cui gli autori classici avevano tramandato
notizia, si deve ai risultati del gruppo di lavoro del Progetto
ERC Advanced Grant 885222-GreekSchools, coordinato dal professor
Graziano Ranocchia del dipartimento di Filologia, Letteratura e
Linguistica dell'Università di Pisa, e dedicato all'analisi con
tecniche avanzate dei papiri carbonizzati di Ercolano, custoditi
presso la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli.
Lo studio che ha portato a questa importante scoperta è
presentato sulla rivista Scientific Reports, pubblicata da
Nature portfolio. La pubblicazione, si legge in una nota, frutto
della collaborazione di fisici, chimici e papirologi, ha
evidenziato per la prima volta la presenza di vari tipi di
griglie nei rotoli librari greci dell'antichità. Era già noto
dagli autori classici che gli scribi antichi utilizzavano a
questo scopo un righello e una rondella di piombo, la quale
strofinata sulla superficie del papiro lasciava un'esile traccia
appena visibile, che serviva a tracciare i confini dello
specchio di scrittura. Mai finora ne era stata evinta traccia
nei numerosissimi papiri pervenuti dall'antichità, al punto che
i moderni studiosi si sono arrovellati per decenni sul
significato di tali testimonianze. "Si tratta di una scoperta
sensazionale per la papirologia - afferma Ranocchia - ora
abbiamo conferma di quanto prima potevamo solo immaginare. È
inoltre finalmente dimostrato che la sistematica inclinazione
delle colonne di scrittura nei rotoli letterari, la cosiddetta
Legge di Maas, era un fatto estetico intenzionale degli scribi
antichi, e non un segno di mancata accuratezza grafica, come è
stato da alcuni ipotizzato". (ANSA).