(ANSA) - NAPOLI, 30 MAG - "Discriminatorio, nullo,
illegittimo, ingiustificato, inefficace, arbitrario,
irragionevole". Così il soprintendente del teatro San Carlo di
Napoli, Stephane Lissner, definisce l'atto con cui la Fondazione
del Massimo partenopeo recepisce il decreto del governo che lo
fa cessare - anzitempo - dalle sue funzioni dal primo giugno. La
lettera è stata inviata al Consiglio di indirizzo della
Fondazione, presieduto dal sindaco Gaetano Manfredi.
Lissner, il cui contratto con il San Carlo scade nel 2025, si
riserva ogni azione legale e si prepara anche ad iniziative in
sede nazionale qualora il decreto del governo, che le Camere
devono convertire in legge entro luglio, non venisse modificato
rispetto alla versione attuale. Per il momento comunque Lissner
- è scritto nel documento - "disconosce il provvedimento
espulsivo e continua a considerarsi, a tutti gli effetti,
direttore artistico del San Carlo, ruolo che continuerà a
svolgere anche oltre la data del primo giugno".
Da sfondo c'è il clima sempre più teso con i sindacati dei
lavoratori del teatro, che hanno indetto uno stato di agitazione
a oltranza chiedendo garanzie sul futuro e soprattutto sul
mantenimento degli impegni su organico e precari assunti da
Lissner. Agitazione che ha portato alla cancellazione del Don
Chisciotte in programma domenica sera. (ANSA).