Il tribunale del Riesame di Napoli ha confermato la misura cautelare nei confronti dell'hacker siciliano 24enne Carmelo Miano, arrestato lo scorso 2 ottobre a Roma nell'ambito di una indagine della Polizia Postale coordinata dai magistrati del pool cybercrime della Procura di Napoli.
I giudici dell'ottava sezione penale del tribunale del Riesame hanno anche confermato a Napoli la competenza territoriale dell'inchiesta. La Procura di Napoli contesta a Miano i reati di accesso abusivo aggravato alle strutture e diffusione di malware e programmi software in concorso.
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"Attendiamo il deposito delle motivazioni per valutare le ulteriori iniziative". Così, l'avvocato Gioacchino Genchi, ha commentato la conferma della misura cautelare del carcere per il suo assistito, l'hacker 24enne Carmelo Miano, indagato a Napoli per avere violato il sistema informatico del Ministero della Giustizia. I giudici del tribunale del Riesame (presidente Antonio Pepe, giudici Maria Vittoria Foschini e Francesca Ferri) hanno anche confermato a Napoli la competenza territoriale dell'inchiesta. "Sono proprio curioso di leggere - ha aggiunto l'avvocato Genchi - come il Tribunale del riesame di Napoli ritenga legittimo che ad indagare su Miano siano gli stessi pubblici ministeri di cui l'indagato ha spiato e violato la corrispondenza elettronica personale per almeno due anni". Il deposito delle motivazioni è previsto entro 45 giorni.
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