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Cop26: attivista, donne sul clima sono agente di cambiamento

"Più colpite da crisi climatica, ma più capaci di combatterla"

Redazione ANSA GLASGOW

(ANSA) - GLASGOW, 09 NOV - "Il cambiamento climatico fa male a tutti. Ma se ci sono gruppi con meno libertà e minori mezzi, questi vengono danneggiati di più. E le donne sono fra questi.
    Ma se vengono prese in considerazione nelle politiche climatiche, le donne diventano un agente di cambiamento". Così Chiara Soletti, attivista di Italian Climate Network, a Glasgow per la Cop26, spiega all'ANSA la posizione delle donne nella crisi climatica.
    "In molti fra i paesi meno sviluppati e più colpiti dalla crisi climatica, le donne non hanno diritti di proprietà, accesso al credito, formazione - prosegue Soletti -. Quindi, se c'è un disastro legato al clima, hanno meno mezzi degli uomini per affrontarlo. Se perdono il raccolto, se perdono il marito, non hanno modo di rialzarsi. Non possono lavorare, non possono avere credito. Diventano dipendenti da altri uomini".
    Tuttavia, quando le donne vengono coinvolte nella lotta alla crisi climatica, la rendono molto più efficace. "Proprio perché sono relegate alla gestione alimentare e alla cura domestica, conoscono meglio le necessità della loro comunità, conoscono le risorse e gli ecosistemi - spiega ancora Soletti -. Se si riconoscono loro diritti, diventano un agente di cambiamento".
    Per questo, conclude l'attivista, "serve una lente di genere nelle politiche climatiche, serve tenere conto di come le donne sono inserite nella società di ciascun paese". (ANSA).
   

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