(ANSA) - ROMA, 16 NOV - "Abbiamo visto un G20 e una Cop26 da
un certo di punta di vista deludenti. Abbiamo visto alcuni
risultati, ma non siamo riusciti ad avere un accordo al livello
delle sfide globali che abbiamo. L'impegno di mantenere il
riscaldamento entro 1,5 gradi non è stato fatto in modo che ci
sia una scaletta precisa dei provvedimenti". E poi "è
velleitario pensare di risolvere la crisi climatica se non si
dice su chi devono gravare i costi. Se non si adotta un punto
di vista equo e solidale, è difficile che si arrivi a un accordo
forte. La transizione deve essere fatta in modo che i sacrifici
siano suddivisi". Lo ha detto stamani il premio Nobel Giorgio
Parisi, in collegamento con l'evento sul clima Green&Blue di
Repubblica
"Ci vogliono politiche che distribuiscano i costi
all'interno dei paesi - ha detto ancora Parisi -. Se i costi
vengono scaricati sulla maggioranza della popolazione e non sui
più ricchi, abbiamo un problema di consenso. E non ci può essere
un accordo sincero fra paesi così diversi senza un accordo
economico enorme per il pagamento dei costi, che dovrebbe
portare a uno spostamento di risorse da paesi poveri a paesi
ricchi".
"Il cambiamento è quello che non mette il pil al centro della
valutazione dell'economia - ha concluso il fisico -. Non è una
dichiarazione per la decrescita felice. Ma dobbiamo valutare,
insieme al pil, anche di quanto impattiamo sull'ambiente. Se
aumentiamo il pil e poi aumentano i morti da inquinamento, non
va bene". (ANSA).