(ANSA) - ROMA, 09 NOV - Alla Cop26 "faticosamente le diverse
componenti della società, e non solo i Paesi cioè gli Stati
membri, stanno mettendo in fila una serie di promesse di
impegno", la sintesi "la potremo fare solo alla fine
dell'evento, quando conosceremo il documento finale concordato
tra i Paesi, ma già adesso abbiamo degli impegni forti da parte
della finanza, e poi sull'agricoltura: sono impegni, è vero,
settoriali, ma che possono, se realmente realizzati, contribuire
in modo significativo al cambiamento. Come si è detto più volte,
naturalmente, serve anche l'impegno dei grandi Paesi come Cina e
India". Lo ha detto a Sky Tg24 Economia Enrico Giovannini,
ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
Rispetto agli impegni di Cop21 "siamo indietro, siamo in
ritardo, ed è per questo che il senso che deve emergere da
questa Cop è di accelerazione e non semplicemente di
prosecuzione in una tendenza che non basta. In questa tavola le
responsabilità sono da un lato storiche, soprattutto dei Paesi
industrializzati nell'aver creato emissioni, dall'altro invece"
è importante "ciò che succede adesso, ecco perché l'impegno non
solo è necessario da parte di tutti, ma soprattutto dal settore
privato: su questo ci sono stati degli impegni interessanti che
se venissero realizzati, in particolare dal lato della finanza,
potrebbero accelerare la transizione" ecologica.
Parlando della crisi climatica, il ministro ha osservato che
"ormai tutti hanno capito che non solo è un problema ambientale
ma anche sociale ed economico. Ricordiamo che grandi imprese di
assicurazione ormai non assicurano più contro rischi legati al
clima. D'altra parte sappiamo che l'inquinamento genera malattie
gravissime, oltre che i disastri ambientali che conosciamo, con
costi di ripristino. L'Italia purtroppo, da questo punto di
vista, ha un track record, una storia di mancati investimenti
preventivi, e quindi paghiamo moltissimo i costi, se pensiamo
solo al dissesto idrogeologico". (ANSA).