(ANSA) - ROMA, 10 NOV - La bozza di accordo della Cop26 "non
è un piano concreto per risolvere la crisi climatica, è solo un
incrociare le dita e sperare che vada meglio l'anno prossimo".
Così la direttrice esecutiva di Greenpeace International
Jennifer Morgan aggiungendo che non è "nient'altro che una
timida richiesta ai governi di fare di più, forse, al prossimo
vertice. Non è accettabile e i negoziatori non dovrebbero
nemmeno pensare di poter lasciare Glasgow senza un vero accordo
che affronti l'urgenza della crisi climatica in corso".
Morgan ricorda che "è stato appena pubblicato uno studio che
mostra che ci stiamo dirigendo verso un aumento della
temperatura globale di 2,4 gradi centigradi. Il compito di
questa conferenza è sempre stato quello di limitare questo
aumento entro 1,5 gradi, ma se il testo non verrà modificato
significa che i leader mondiali vogliono semplicemente rimandare
l'obiettivo al prossimo anno. Se questo è il meglio che sanno
fare, non c'è da meravigliarsi che le nuove generazioni siano
furiose con loro", continua Morgan.
Il testo, aggiunge, "deve essere molto più ambizioso sui
fondi per l'adattamento degli impatti della crisi climatica, e
includere cifre reali, nell'ordine di centinaia di miliardi di
dollari, con un piano concreto dei Paesi più ricchi per
sostenere le nazioni più povere. Abbiamo bisogno di un accordo
che impegni i governi a rinnovare ogni anno i piani di riduzione
delle emissioni fino a quando, insieme, non raggiungeremo
l'obiettivo di 1,5 gradi. Anche se la nuova bozza chiede di
eliminare rapidamente i sussidi al carbone e ai combustibili
fossili, i Paesi produttori come Arabia Saudita e Australia
lavoreranno per indebolire questa parte del testo prima che la
conferenza si chiuda. I delegati hanno solo tre giorni per
invertire la rotta e portare a termine il loro compito, invece
di rimandare ancora le azioni urgenti per il clima", conclude
Morgan. (ANSA).