(ANSA) - ROMA, 12 NOV - La seconda bozza dell'Accordo finale
della Cop26 "è un testo su cui tutte le questioni cruciali sono
ancora sul tappeto" commenta Mauro Albrizio, che dirige
l'Ufficio europeo di Legambiente e segue i lavori delle
Conferenze Onu sul clima. Nell'indicare che il negoziato non
volge alle battute finali, Albrizio spiega che sono tre i punti
principali del documento: un passo indietro sulle fonti fossili,
la promessa fatta a Parigi e non ancora mantenuta degli aiuti ai
Paesi poveri per 600 miliardi dal 2020-2025 che resta un
ostacolo ai negoziati e invece elemento positivo è l'adozione
entro la prossima Cop di un programma di lavoro per rivedere gli
impegni attuali, anche su base annuale, in modo da mantenere
vivo l'obiettivo di contenere l'aumento della temperatura entro
1,5 gradi. In sostanza, "è importante che si introduca una road
map per ridurre (in pratica dimezzarle) le emissioni entro
2030".
Più in dettaglio, Albrizio spiega che nella seconda bozza
"per la prima volta viene affrontata la patata bollente
dell'abbandono delle fonti fossili ma il phase out dal carbone è
solo per le centrali elettriche con emissioni non abbattute,
cioè senza cattura e sequestro di carbonio, mentre prima
riguardava tutte". Secondo Albrizio "va reintrodotto il testo
iniziale che accelerava il phasing out di tutte le centrali a
carbone e il taglio di tutti i sussidi alle fonti fossili,
compreso il gas fossile che molti Paesi vogliono continuare a
incentivare".
Un piccolo passo in avanti c'è "per quanto riguarda la
riduzione a breve e medio termine delle emissioni per mantenere
vivo l'obiettivo di +1,5 gradi. Ma la strada è ancora in salita.
Va da subito avviato il phasing-out di tutti i combustibili
fossili per fronteggiare per davvero l'emergenza climatica",
conclude. (ANSA).