(ANSA) - ROMA, 14 NOV - "L'Accordo di Glasgow è inadeguato a
fronteggiare l'emergenza climatica soprattutto per le comunità
più vulnerabili dei paesi poveri, ma si mantiene ancora vivo
l'obiettivo di 1,5 gradi C". Così Stefano Ciafani, presidente
nazionale di Legambiente commenta l'intesa firmata a Glasgow che
per l'associazione ambientalista non è delle migliori.
"Tra i punti dolenti - continua Ciafani - c'è la questione
cruciale dell'abbandono dei combustibili fossili affrontata in
maniera inadeguata, anche se la loro strada è ormai segnata. E
il fatto che non sia stato fatto nessun passo in avanti sulla
creazione del fondo Loss and Damage Facility per aiutare i paesi
poveri a fronteggiare la crisi climatica, e sui cui a Glasgow è
mancato un forte impegno da parte dell'Europa. Per fronteggiare
la crisi climatica e per centrare l'obiettivo di 1,5 gradi è
fondamentale che tutti i paesi più avanzati, a partire
dall'Italia, aumentino al più presto i propri impegni di
riduzione delle emissioni climalteranti e garantiscano un
adeguato sostegno finanziario all'azione climatica dei paesi più
poveri". (ANSA).