(ANSA) - BRUXELLES, 15 NOV - Nella nuova programmazione dei
fondi strutturali europei, "le regioni e gli stati devono
chiedersi se ogni azione è in linea con il principio" di "non
arrecare danni significativi" all'ambiente. Lo ha detto Nicola
De Michelis, direttore presso l'unità responsabile di crescita
intelligente e sostenibile della Commissione Ue, durante
un'audizione sulla politica di coesione alla commissione
Regionale al Parlamento europeo.
All'indomani della chiusura della conferenza per il clima delle
Nazioni Unite a Glasgow, De Michelis ha ricordato che "possono
essere finanziate le azioni se c'è questo rispetto" altrimenti
"devono essere escluse", aggiungendo che "ci deve essere della
documentazione che ci permette anche di controllare" questa
compatibilità, e che la Commissione Ue chiederà "ulteriore
documentazione se necessario" e non adotterà i programmi "se
avremo l'impressione e le prove che c'è un rischio di danno per
l'ambiente".
"Ovviamente tutto questo non si ferma a livello di
programmazione - ha osservato - dobbiamo essere certi che questo
principio sia sempre rispettato", ricordando che "alla lotta al
cambiamento climatico è riservato il 30% dei fondi europei, la
più alta percentuale di sempre per il bilancio dell'Ue". (ANSA).