(ANSA) - LONDRA, 15 NOV - La CoP26 di Glasgow ha "tenuto in
vita la credibilità" dell'impegno degli Stati del mondo -
evocato nell'accordo di Parigi di 6 anni anni fa - a garantire
il contenimento del global warming non oltre gli 1,5 gradi in
più delle temperature medie dell'era pre industriale; ma "il suo
polso debole" e questo target potrà "sopravvivere solo se
manterremo le nostre promesse e le tradurremo in azioni rapide".
Lo ha detto il presidente della conferenza internazionale sul
clima chiusasi la settimana scorsa a Glasgow, Alok Sharma,
tracciando un ulteriore bilancio sui risultati ottenuti in una
dichiarazione scritta diffusa dal Foreign Office a margine di un
briefing esplicativo alla stampa estera affidato dal governo
britannico a due funzionari impegnati nei negoziati.
Sharma ha ringraziato l'Onu e ha insistito nel sottolineare
"il successo" complessivo dell'epilogo di Glasgow. "Da qui - ha
peraltro precisato - dobbiamo ora andare avanti per chiudere il
vasto gap che resta da colmare" per fermare in concreto il
cambiamento climatico nei prossimi anni. Non senza ammonire, con
le parole dette alla stessa CoP26 della premier delle Barbados,
Mia Mottley, come per tanti piccoli Stati-isola un potenziale
aumento delle temperature di 2 gradi sia destinato a
rappresentare "una sentenza di morte". Per questo - ha insistito
- gli 1,5 gradi deve rimanere "una stella polare che sta a tutti
noi mantenere a portata di mano". "Dopo la dedizione di tanti
che ha consentito di portare a casa il Glasgow Climate Pact, il
nostro lavoro non può andare sprecato", ha concluso Sharma.
(ANSA).