Il sorriso di Francesca Bonello rimarrà per sempre nei cuori di chi ha incrociato nella vita. Un sorriso contagioso, solare, che ti entra dentro e non ti lascia più. Le parole si fanno strada a fatica tra le lacrime, il dolore e la rabbia di chi ha conosciuto la studentessa di medicina di Genova, 24 anni, morta insieme ad altri 12 studenti Erasmus a Tarragona in un incidente stradale. Gli amici descrivono una giovane donna curiosa, intelligente, impegnata e soprattutto altruista.
La fede e la medicina erano le sue passioni. La prima vissuta in modo critico, non scontato ma come una fedele che si pone domande e cerca risposte non ovvie. Una fede vera e concreta. La seconda studiata per mettersi al servizio degli altri, dei più deboli e più poveri. "L'estate scorsa - ricorda padre Francesco, presidente della Comunità di vita cristiana di cui Francesca faceva parte - era andata in Ciad con il fidanzato Federico, che è medico, per mettere in pratica quello che stava imparando all'università, per aiutare gli altri". Gli amici si stringono, si abbracciano davanti alla chiesa del Gesù, nel cuore della città. In mattinata padre Francesco ha organizzato una messa per ricordarla. Tra i quadri di Rubens e gli interni barocchi, le panche non bastano per ospitare chi è venuto a pregare per Francesca.
"Lei adesso sta cucinando in paradiso - prova a ricordare dal pulpito padre Francesco - e a portare un po' di pace". Perché la giovane studentessa amava cucinare, amava aprire la porta di casa e mettere a disposizione i suoi piatti per chi conosceva. "Quando è arrivata a Barcellona ha preparato le lasagne per 50 persone. Era il suo modo di fare gruppo, di fare comunità. Era capace di unire e di fare festa, di portare allegria ovunque andasse", racconta chi la conosceva. Il vescovo vicario della diocesi di Genova, monsignor Nicolò Anselmi, la ricorda come una giovane "amatissima dai bambini, sempre disponibile. Veniva dal mondo scout e le piaceva mettersi in gioco e pensare a chi ha bisogno". I familiari hanno preferito rimanere chiusi nel loro dolore. I genitori, il padre dirigente Iren e la madre insegnante, sono volati in Spagna per il riconoscimento del corpo. In casa è rimasta Marta, la sorella più piccola, stessi occhi di Francesca. "Adesso non è il momento di parlare - prova a dire dal citofono - adesso è solo il momento del dolore".
La ricorda una cugina, che vive nello stesso condominio. "Era una persona speciale Francesca - spiega tra le lacrime - una studentessa modello". Il rettore, Paolo Comanducci, che oggi ha listato a lutto il sito dell'ateneo, ha indetto per domani due minuti di silenzio a mezzogiorno per tutte le attività universitarie. "Li abbiamo mandati là perché avessero un'opportunità di vita. Che tornino così è una cosa tremenda", dice. Cordoglio e vicinanza alla famiglia è stata espresse dal sindaco Marco Doria e dal governatore della Liguria Giovanni Toti.