"Il blocco degli scrutini è illegittimo". Ha giocato d'anticipo il garante sugli scioperi, Roberto Alesse, perché al momento, per sua ammissione, non c'è nessuna comunicazione ufficiale su uno sciopero che possa interferire con le valutazioni di fine anno. Ma il suo "promemoria" non scoraggia i sindacati che intendono continuare la battaglia contro il ddl Buona scuola, arrivato in Aula, alla Camera, e strenuamente difeso dal ministro Giannini nella sua replica ai parlamentari. "Prevalga il dialogo e la responsabilità" ha scritto Alesse in una nota auspicando che il ricorso allo strumento della precettazione "resti solo un'opzione teorica, perché, in caso di blocco degli scrutini, sarebbe la via obbligata e doverosa per evitare la paralisi dei cicli conclusivi dei percorsi scolastici". Ma il videoshow di Renzi (che oggi ha scelto il silenzio, incassando però il contro-video degli studenti) non ha fatto cambiare idea ai sindacati che non ci stanno a essere bypassati e messi all'angolo in una causa che ritengono giusta.
"E' inutile che Renzi mostri i muscoli", "non si deve illudere, nessuno riforma il Paese da solo" è il messaggio che, a distanza, ha mandato al premier la leader della Cisl, Annamaria Furlan, secondo la quale "l'atteggiamento che il governo ha verso il sindacato è uno dei suoi limiti principali". Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil, il presidente del consiglio lo manderebbe volentieri "dietro la lavagna perché dice le bugie": "evidentemente non conosce i contenuti del suo disegno di legge e forse fra troppi selfie, Twitter e Facebook ormai vive in un mondo virtuale" attacca il sindacalista. "Non basta scrivere lettere per praticare il confronto" ammonisce il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima invitando il Premier a non usare "il ricatto delle assunzioni come 'spada di Damocle' sospesa sulle richieste di modifica che il sindacato avanza". "Siamo preoccupati, non tanto per gli scrutini, ma per l'insieme delle attività di fine anno che gli insegnanti si trovano a svolgere, attività delicate che richiederebbero ben altro clima, e del quale il Governo - accusa Di Menna (Uil scuola) - si è assunto la responsabilità". Ma i sindacati non si fermano alle schermaglie verbali. Per spiegare le loro ragioni hanno dato appuntamento a senatori e deputati a piazza del Pantheon a Roma. Ha già raccolto l'invito Sel e pure il deputato della minoranza Pd Stefano Fassina che ha annunciato la conclusione del suo percorso nel partito senza radicali correzioni sulla scuola. Il 18 e il 19 le stesse sigle sindacali (Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals) hanno organizzato a piazza di Monte Citorio, una sorta di "Speaker's Corner" in concomitanza con la fase finale della discussione del disegno di legge Buona Scuola e lanciato una petizione su change.org per chiedere il cambiamento del disegno di legge. Questo per ora. In Parlamento Stefania Giannini ha assicurato che la stessa passione espressa da chi ha contestato con animosità il provvedimento l'ha avuta il Governo nell'elaborare e nel presentare "un nuovo progetto educativo" che "vuole portare la scuola italiana dal '900 a questo secolo", "ricostruire la normalità che decenni di scelte mancate hanno fatto scomparire e cioè che chi lavora nella scuola sia scelto in base al fabbisogno e selezionato attraverso un concorso pubblico". Ma soprattutto - ha premuto molto questo tasto il ministro - vuole formare "i cittadini dell'Italia di domani".
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