Sul fronte rovente dell'immigrazione non si placa la polemica politica, e mentre il ministro dell'Interno Marco Minniti prosegue il suo viaggio nel Mediterraneo, sindaci e governatori chiedono di poter far lavorare i migranti ospitati dai comuni. Forte l'intervento di Beppe Grillo: "aprire un Cie per regione, come propone il ministro Minniti, rallenterebbe solo le espulsioni degli immigrati irregolari - fa sapere dal suo blog il leader M5S - e non farebbe altro che alimentare sprechi, illegalità e mafie, con pesanti multe (pagate dai cittadini italiani) per la violazione di sentenze della Corte di Giustizia Europa e della Corte Costituzionale in materia di diritti umani". Per il leader dei pentastellati è dunque venuta l'ora di "identificare chi arriva in Italia, scovare i falsi profughi, espellere rapidamente gli immigrati irregolari nel giro di qualche giorno, senza parcheggiarli in inutili Cie spesso gestiti dalle mafie, accogliere chi ha diritto d'asilo ed integrare seriamente gli immigrati regolari. Sono cose che il M5S afferma con buonsenso da anni". Grillo ricorda poi che con la proposta di abolizione del reato d'immigrazione clandestina votata dagli iscritti M5S ("reato inutile che ancora non è stato cancellato dal governo Pd-Ncd) miravamo a rendere più snelle le espulsioni, diminuire i costi a carico dei cittadini e facilitare il duro lavoro di magistrati e forze dell'ordine". Un programma serio sul tema dell'immigrazione, sottolinea ancora Grillo, deve riuscire a coniugare "buonsenso, rispetto ferreo della legalità e diritti umani".
Due pullman con i sedili incellophanati per motivi igienici e due furgoni neri con i vetri oscurati per proteggerli dalla vista, arrivati nel pomeriggio carichi di persone e bagagli all'Hub regionale di Bologna: mezzi di trasporto per un trasferimento blindato, protagonisti i cento migranti inviati in Emilia-Romagna su disposizione del ministero dell'Interno dopo la rivolta scoppiata nel centro che li ospitava a Cona, Venezia. Il viaggio è stato circondato dalla riservatezza, così come le destinazioni finali dei migranti entrati nei cancelli della struttura, da cui usciranno a breve per raggiungere i centri di accoglienza in regione. All'esterno intanto non si placa la polemica politica, con il Governatore del Veneto Luca Zaia che ha parlato di "ex guerriglieri" riferendosi a chi ha animato i disordini dopo la morte dell'ivoriana Sandrine Bakayoko, 25 anni, deceduta per una trombosi polmonare.
DENTRO AL CENTRO DI CONETTA - LE IMMAGINI
Fin dalla mattina il centro nella periferia est del capoluogo emiliano, ex Cie divenuto da un paio d'anni 'nodo' di smistamento regionale abituato a gestire imponenti e quotidiani flussi di richiedenti asilo, è stato presidiato da Polizia e Carabinieri. A tenerli impegnati, un gruppetto di anarchici e antagonisti, meno di dieci persone con l'obiettivo di esprimere vicinanza agli stranieri: "Non siete soli, solidali con chi si rivolta", il testo dello striscione esposto all'arrivo del primo pullman. Sono stati tenuti a distanza dalle forze dell'ordine, senza particolari tensioni. Dopo aver occupato metà della sede stradale per alcuni minuti, i manifestanti se ne sono andati.
Sulle proteste sono in corso accertamenti da parte della Procura di Venezia, che ha aperto un fascicolo d'inchiesta senza al momento iscrivere specifiche ipotesi di reato. Accertamenti sono stati avviati anche per ricostruire nel dettaglio le fasi precedenti alla morte della giovane ivoriana, alla luce comunque del fatto che l'autopsia ha stabilito le cause naturali del decesso. Stamani, intanto, si è tenuto anche un incontro in Procura per fare il punto della situazione e i possibili sviluppi delle verifiche in corso da parte di polizia e carabinieri. In mattinata al centro di Cona è giunta anche una delegazione di parlamentari di Sinistra Italiana. Nicola Fratoinanni ha riferito poi di aver trovato una "situazione disastrosa" e di "condizioni disumane" legate alla presenza di un numero così elevato di migranti in una struttura di questo tipo.