(ANSA) - NAPOLI, 09 FEB - Nelle due telefonate effettuate
quando aveva finito di sparare, Vincenzo Palumbo,
l'autotrasportatore accusato del duplice omicidio volontario di
Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro, avvenuto la notte tra il 28
e 29 ottobre a Ercolano (Napoli), si sarebbe tradito: l'uomo ha
sempre sostenuto che i ladri gli erano entrati in casa, mentre
parlando con le forze dell'ordine ha più volte dichiarato "ci
sono i ladri fuori casa" e ancora "mi sono trovato due-tre ladri
fuori casa... ho sparato un paio di colpi...". A sostenerlo oggi
durante l'udienza in corso a Napoli davanti ai giudici della
prima Corte di Assise (presidente Teresa Annunziata) è stato
l'avvocato Gennaro Bartolino, legale della famiglia Fusella.
"Non chiede mai scusa alle vittime - ha aggiunto Bartolino -
non ha mai pronunciato questa parola", Giuseppe e Tullio,
aggiunge "erano due fiori recisi, non dalla falce o dall'aratro
ma dalle pallottole. E sono quelle che parlano, e ci dicono che
l' imputato ha sparato per uccidere, i suoi erano colpi mirati".
Per corroborare la tesi secondo la quale Palumbo avrebbe
fatto fuoco per ammazzare, Bartolino evidenzia tre punti: vi
erano erano dei lampioni nei pressi dell'abitazione
dell'imputato; la Panda aveva i fari accesi e le luci del
terrazzo di casa sua le aveva accese prima di uscire sull'uscio
armato di pistola. Inoltre le condizioni meteo quella notte
erano ottimali, quindi la visibilità era perfetta e chiunque,
con le sue doti di abile tiratore, se avesse voluto intimidire
eventuali ladri, non avrebbe potuto commettere errori sparando.
Inoltre la distanza tra l'auto e colui che ha sparato era
piuttosto ravvicinata: in sostanza per un tiratore esperto come
Palumbo era veramente impossibile sbagliare il bersaglio. Eppure
ha colpito più volte l'auto, ben sei, uccidendo prima Giuseppe
che è alla guida e poi Tullio. "Non è un errore, non è una
aberratio ictus", ha evidenziato l'avvocato. La madre di
Fusella, Immacolata Esposito, a questo punto, non ha potuto
trattenere le lacrime, presa dallo sconforto ha abbandonato
l'aula in preda al dolore. (ANSA).