Almeno 19 paesi, fra cui Italia e Stati Uniti, si impegnano a interrompere tutti i progetti da loro finanziati all'estero su combustibili fossili entro la fine del 2022. "Investire senza sosta in progetti energetici legati ai combustibili fossili comporta sempre più rischi sia sociali che economici" si legge in un comunicato sottoscritto da tutti i paesi impegnati in questa direzione diffuso alla conferenza sul clima CoP26 a Glasgow.
Nel documento i firmatari riconoscono che "la produzione globale e l'uso di combustibili fossili non abbattuti deve calare in modo significativo al 2030", e che "l'allineamento dei flussi finanziari internazionali pubblici e privati è fondamentale per la transizione energetica". I fimatari riconoscono anche "il progresso nella riduzione dei costi dell'energia pulita, che è diventata più economica delle fonti fossili non abbattute in quasi ogni regione del mondo". Viene riconosciuto poi che "investire in progetti energetici relativi a fonti fossili non abbattute comporta sempre più rischi sociali ed economici" e "ha conseguenti impatti negativi sulle entrate dei governi, l'occupazione locale, i contribuenti, gli utenti energetici e la salute pubblica". Infine, i firmatari riconoscono "l'impatto devastante della pandemia di Covid-19 e la necessità di una ripresa migliore e più verde". I firmatari sono Agenzia francese di sviluppo, Albania, Banco de Desenvolvimento de Minas Gerais, Canada, Costa Rica, Danimarca, East African Development Bank, European Investment Bank, Etiopia, Fiji, Finlandia, Financierings-Maatschappij voor Ontwikkelingslanden N.V., Gambia, Italia, Mali, Isole Marshall, Nuova Zelanda, Moldova, Portogallo, Slovenia, Sud Sudan, Svizzera, Regno Unito, Usa, Zambia.
"La fine del carbone è in vista. In questi due anni siamo riusciti a soffocare il finanziamento del carbone e vediamo un cambiamento nelle politiche dei paesi. Tutti quelli del G7 sono impegnati ad uscire, di recente lo hanno fatto pure Corea del Sud e Cina. Altri paesi come Marocco e Indonesia si sono impegnati a non costruire più centrali. L'obiettivo è terminare l'uso del carbone nel 2030 nei paesi sviluppati e nel 2040 negli altri", ha detto stamani a Glasgow il presidente della Cop26, Alok Sharma, aprendo la giornata dedicata all'energia.