/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

'Oppenheimer' e 'Poor things' trionfano ai Golden Globe

'Oppenheimer' e 'Poor things' trionfano ai Golden Globe

Nulla per Garrone, 'Anatomia di una caduta' miglior film non in inglese

NEW YORK, 08 gennaio 2024, 07:31

Alessandra Baldini

ANSACheck

81st Golden Globe Awards - Press Room © ANSA/EPA

81st Golden Globe Awards - Press Room © ANSA/EPA
81st Golden Globe Awards - Press Room © ANSA/EPA

 La notte dei Golden Globe doveva nelle previsioni appartenere a Barbenheimer, ma dei due film che hanno dominato l'estate 2023 è stato 'Oppenheimer' di Christopher Nolan a prevalere con ben cinque premi su otto candidature, tra cui quelli per il miglior film drammatico, per la miglior regia e per il miglior attore in un film drammatico (Cillian Murphy).
'Barbie' di Greta Gerwig è invece rimasta in panchina con due sole statuette su nove nomination: una per il film campione di incassi (inevitabile, con un box office globale di 1,4 miliardi di dollari) e l'altro per la miglior canzone originale, 'What was I made for' di Billie Eilish e Finneas. Il globo d'oro per la miglior commedia è andato a 'Poor things' di Yorgos Lanthimos, con Emma Stone premiata come migliore attrice, la cui controparte maschile è stato Paul Giamatti per 'The holdovers' di Alexander Payne.


L'Italia faceva il tifo per 'Io capitano' di Matteo Garrone, ma a conquistare il premio per il miglior film non in inglese nella serata in diretta per la prima volta sulla Cbs dal Beverly Hilton di Beverly Hills è stato 'Anatomia di una caduta' della francese Justine Triet, che ha vinto anche per il miglior copione. Ma in quella che sembrava una serata destinata a coronare il successo del film snobbato dalla Francia nella corsa agli Oscar, i giurati dei Globes hanno preferito Lily Gladstone a Sandra Huller: la protagonista di 'Killers of the Flower moon' di Martin Scorsese è diventata così la prima attrice nativa-americana a vincere un globo d'oro e ha ringraziato pubblico e giurati esordendo nella lingua dei 'Piedi neri'.

Tante le delusioni della serata: sono rimasti a bocca asciutta, oltre a Garrone, film come il britannico 'The zone of interest', 'Past lives' della coreano-americana Celine Song, 'Nyad' con Annette Bening e Jodie Foster, 'May December' con Julianne Moore e Natalie Portman, 'Saltburn' di Emerald Fennell e 'The color purple'. Delusa anche Taylor Swift, avendo il suo film-concerto 'The Eras tour' perso la statuetta per il miglior blockbuster conquistato dal film della Gerwig, il primo diretto da una donna a superare il miliardo di dollari al box office.
In tutto i Golden Globe hanno assegnato 27 premi per il cinema e per la tv. Sul fronte televisivo, 'Succession' di Hbo ha portato a casa trofei per la miglior serie drammatica, il miglior attore (Kieran Culkin), la migliore attrice (Sarah Snook) e il miglior attore non protagonista (Matthew Macfadyen).

I Globes hanno inaugurato la stagione dei premi di Hollywood con una serata caotica il cui conduttore, il comico Jo Koy scelto all'ultimo momento, non è riuscito ad agganciare il pubblico a partire dal noioso monologo iniziale. La cerimonia è stata la prima da quando è stata sciolta la Hollywood Foreign Press Association, che per otto decenni aveva assegnato i premi e che nel 2020, proprio alla vigilia della cerimonia, era stata accusata dal Los Angeles Times di essere una casta razzista e corrotta. Quest'anno, dopo che il brand è stato acquistato da una società di private equity e la Dick Clark Production, hanno votato circa 300 giornalisti da 76 paesi del mondo rispetto alla ottantina delle precedenti edizioni. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza