Il numero di cluster, vale a dire la concentrazione di casi di coronavirus in un determinato luogo, è in progressione in Francia ma gli "indicatori di circolazione" del virus SARS-CoV-2 restano a "livelli bassi", secondo l'agenzia Santé publique France (SpF). Nel punto stampa settimanale sull'epidemia, l'agenzia sanitaria ha registrato un "leggero aumento del numero di nuovi cluster" ma un'"assenza di diffusione comunitaria non controllata". Come la settimana scorsa, SpF osserva soprattutto l'assenza di "segnali favorevoli ad una ripresa dell'epidemia". Tra il 7 e il 13 giugno, 2.837 pazienti sono risultati positivi al SARS-CoV-2, equivalente all'1,3% dei 214.252 test PCR praticati nel Paese in quello stesso periodo. Un dato in diminuzione rispetto alla settimana precedente (1,5%). E tuttavia, il numero settimanale di cluster scoperti in Francia è passato da 29 a 37 in sette giorni.
L'altro ieri, 16 giugno, 74 cluster erano oggetto di indagini nel Paese.
Un'analisi per dipartimento mostra che il più elevato numero di cluster si trova nella Guyana francese (12), nel dipartimento Nord (6) e nel dipartimento di Loire-Atlantique (5). Sul totale dei 239 cluster scoperti dal 9 maggio, metà viene considerato come "chiuso" (vale a dire niente nuovi casi dichiarati dopo il periodo di isolamento di 14 giorni imposto a chi entra in contatto con la malattia) e 19% viene considerato come "sotto controllo" (assenza di nuovi casi sette giorni dopo l'ultimo caso).
Un cluster è composto da almeno tre casi confermati o probabili su un periodo di 7 giorni in una stessa comunità o tra persone che hanno partecipato a uno stesso assembramento. Il bilancio SpF non tiene conto dei cluster nelle case di riposo o in quelli verificatisi in ambienti familiari ristretti, limitati ad un solo nucleo famigliare. A Sarcelles, nell'hinterland di Parigi, la campagna di test è stata intensificata a causa di numerosi casi di coronavirus, un livello molto superiore alla media.
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