(ANSA) - ROMA, 23 MAR - Campania e Calabria sono le uniche
regioni del Mezzogiorno che hanno effettivamente sostenuto
l'installazione di nuove rinnovabili. Lo sostiene il rapoporto
di Legambiente "Scacco matto alle rinnovabili", presentato alla
fiera della transizione energetica K.EY a Rimini.
In Campania, la Regione è intervenuta sulla Legge Regionale
37 del 2018: grazie alla modifica apportata, è stato possibile
riaprire una call per tutti i progetti che risultavano bloccati.
In Calabria, dal 16 maggio 2022 la Regione ha disposto che i
procedimenti di Autorizzazione Unica degli impianti da fonte
rinnovabile e le procedure connesse saranno molto più agevoli.
Tra le storie di rinnovabili bloccate raccontate dal rapporto di
Legambiente, c'è quella dell'impianto agrivoltaico da 28,38
Megawatt da realizzare tra i Comuni di Cartoceto e Fano, nelle
Marche. Comuni e Regione hanno bocciato l'impianto per timore
che venisse meno la vocazione agricola del territorio. In Umbria
il Regolamento Regionale del 2022 limita le installazioni di
impianti fotovoltaici e agrivoltaici in aree agricole e
industriali, imponendo limiti di occupazione di suolo in alcuni
casi più stringenti rispetto a quelli sino ad oggi in vigore. In
Puglia il progetto Odra Energia, che prevede un impianto
offshore con 90 turbine galleggianti da 1,3 GW, a circa 13 km
dalla costa adriatica tra Porto Badisco e Santa Maria di Leuca,
ostracizzato per impatto paesaggistico. Sul Sin (Sito di
Interesse Nazionale) di Brindisi, area inquinata da bonificare,
è stato proposto un parco fotovoltaico da 300 megawatt. Dal 2007
il Ministero dell'ambiente ha prescritto un'analisi dei rischi,
che non è mai stata eseguita. L'Arpa regionale non può dare
pareri sui tanti progetti di impianti rinnovabili presentati.
Nonostante le società energetiche siano disposte ad accollarsi i
costi delle bonifiche, i progetti restano fermi o vengono
bocciati. (ANSA).