Circa 80 mila alunni potrebbero unirsi ai già oltre 186 mila studenti usciti dal sistema scolastico in Cile, come conseguenza di questi mesi di sospensione delle lezioni in presenza a causa della pandemia del coronavirus. Sono le stime realizzate dal ministero della Pubblica Istruzione del Paese sudamericano, che rileva come il "tasso di dispersione potrebbe essere molto più alto rispetto a quello registrato dopo il terremoto del 2010", una catastrofe avvenuta il 27 febbraio di dieci anni fa, pochi giorni dopo l'apertura dell'anno scolastico.
"Le stime del ministero della Pubblica Istruzione indicano che 80.000 nuovi bambini e giovani potrebbero unirsi ai tassi di abbandono e questi ovviamente sono numeri molto alti", ha detto il ministro dell'Istruzione Raul Figueroa a Radio Cooperativa.
Se questi alunni a rischio si aggiungeranno ai 186.723 che il ministero stima già fuori dal sistema d'istruzione, si potrebbe raggiungere un totale di 267.822 giovani usciti dalla scuola.
Figueroa ha spiegato che "i fattori di rischio associati all'abbandono scolastico sono aumentati in circostanze come quella che stiamo vivendo, sia a causa di fattori specifici del sistema educativo sia di aspetti di contesto, come l'aumento della disoccupazione e il confinamento".
Il Cile ha registrato finora oltre 142 mila casi confermati di coronavirus, con 2.283 morti. Secondo i dati dell'Unesco, la sospensione delle lezioni vissuta a seguito della pandemia di Covid-19 ha significato che a oltre 156 milioni di bambini, adolescenti e giovani è stato impedito di frequentare lezioni normali a tutti i livelli di istruzione in America Latina.
In Cile, la pandemia "potrebbe portarci da un tasso di incidenza della dispersione scolastica dell'1,5% al 5%", ha spiegato Figueroa, che ha indicato che non esiste attualmente una data per il ritorno alle lezioni scolastiche in presenza in Cile.
"La priorità principale è la salute e la sicurezza di tutti i cittadini e delle comunità educative, ed è per questo che non esiste una data stabilita per tornare alle lezioni in presenza", ha sottolineato il ministro. Per affrontare i rischi di dispersione scolastica, il ministero dell'Istruzione ha creato un team di esperti che avrà un mese per elaborare delle proposte.
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