Il cuore oltre l'ostacolo. Per una volta la retorica del calcio e' diventata realtà'. Scene di gioia azzurra cosi' intense non si vedevano dalla finale di Berlino, tra pochi giorni fa 10 anni. A Saint Denis i quarti di finale strappati alla Spagna con una partita di superiorità' totale valgono in effetti come un trofeo. "Perche' siamo una squadra, non una nazionale", spiega Bonucci, miglior giocatore del match e ologramma di Antonio Conte in campo.
La pazza esultanza di Conte
Conte, appunto. I media internazionali sono d'accordo, e' lui il segreto di questa Italia che non ha: non ha i Riva, i Rivera, i Baggio, i Totti, i Del Piero, i Cannavaro, i Maldini, i Pirlo, i Tardelli. Pero' ha qualcosa che altri non hanno: il fuoco dentro, definizione di Conte. Di questo tutti gli azzurri hanno ringraziato il ct, a fine partita, con un abbraccio collettivo al fischio finale di Cakir che è scena rara, in una nazionale. Per tutti i 90' di Italia-Spagna, la differenza mostrata in campo da azzurri e spagnoli si e' rispecchiata in quella delle due panchine.
Serafico Del Bosque, una sorta di 'caballero' stanco dopo tante vittorie: è rimasto immobile sulla sua panchina per tutto il primo tempo, alzandosi solo a inizio ripresa per dare indicazioni ad Aduriz mandato in campo per Nolito. Poi ha rinviato le dimissioni: "Ne parlerò col mio presidente". Dall'altra parte, Conte sempre all'angolo estremo dell'area tecnica, anche oltre, anche sotto la pioggia battente del primo quarto d'ora: tutto il tempo a trasmettere elettricità ai suoi, a ordinare posizioni, a sgridare. Come quando Giaccherini, nel secondo tempo, ha perso il tempo del contropiede e lui si e' infuriato scalciando il pallone, prendendosi il rimprovero di Cakir e l'applauso di tutto uno stadio. "Una volta il preparatore mi ha proposto di mettere il gps per vedere quanto corro e con quanta intensita'...", il sorriso di fine partita.
A quel fischio finale di Cakir, è arrivata l'esplosione di gioia. Al 2-0 di Pellè Conte si era gia' issato sulla panchina in cerca della moglie Elisabetta e della figlia Vittoria, poi al suo fianco in campo nella flash interview. In mezzo, tutti a correre in campo come le altre due vittorie ma stavolta con una scena rara a vedersi: venti maglie azzurre che fanno mucchio sul ct, al fischio finale. Non se lo aspettavano neanche loro, la sincera ammissione di questi giorni. Erano sporchi, brutti e cattivi, stasera solo "cattivi e bellissimi", dice Bonucci: ecco il significato di quel ringraziamento. Poi, tutti i giocatori spinti da Conte sono andati sotto la curva dei tifosi italiani, azzurri anche loro stasera, su richiesta di Conte. In circolo, hanno fatto un balletto attorno a Buffon aspettando che facesse il Superman sulla traversa, come oramai è rito dopo le vittorie all'Europeo. Dove l'Italia si sente davvero più grande dei propri limiti.
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