C'è anche l'Irlanda del Nord fra le 24 nazionali di Euro 2016. All'inizio delle qualificazioni continentali dalle parti di Belfast in pochi credevano che là dove aveva fallito il grande George Best, che con la sua nazionale non ha mai giocato la fase finale di una grande manifestazione, sarebbe riuscito l'ex palermitano Kyle Lafferty, cacciato da Zamparini "perchè è un donnaiolo senza regole".
Invece è successo, grazie anche al format allargato voluto da Platini e per l'aiuto di un sorteggio benevolo che ha inserito i verdi con la croce celtica sulla maglia in un girone eliminatorio non irresistibile, con Romania, Ungheria, Finlandia, Far Oer e Grecia.
Ecco allora che il miracolo si è realizzato, e l'Irlanda del Nord è una delle 'cenerentole' debuttanti al gran ballo europeo, con Albania, Islanda, Galles e l'altra Irlanda, da cui l'Ulster (ovvero il Nord) è diviso da una fiera rivalità frutto delle guerre di religione. Trova pace solo sui campi di rugby, dove l'Irlanda è sempre stata unita, con tanto di inno del team che viene suonato al posto di quello nazionale.
Artefice principale della qualificazione dell'Irlanda del Nord è stato il giovane ct Michael O'Neill, 46 anni, che si era guadagnato la panchina della selezione verde dopo aver portato per la prima volta una squadra di club del suo paese, lo ShamrockRovers, oltre la fase a gironi dell'Europa League. In nazionale ha continuato a lavorare duro pur non avendo molti talenti a disposizione (c'è gente che fa panchina in squadre scozzesi e minori inglesi), a parte il capitano Steven Davis, che gioca nel Southampton, e Jonny Evans del Manchester United. Da Lafferty è venuto un importante contributo a base di gol, il resto lo hanno fatto lo spirito di gruppo e un modulo 4-5-1 che assicura solidità alla squadra. O'Neill ha avuto il merito di aver fatto sempre sentire importanti i suoi giocatori, andandoli a vedere tutti, in partita o allenamento, e predicando loro quanto fosse importante ritrovare la ribalta internazionale.
L'Irlanda del Nord ha anche un primato: è la più 'piccola' nazionale di tutti i tempi ad aver superato la fase a gironi di un grande torneo: successe ai Mondiali di Svezia 1958, quando la corsa dei verdi si arrestò ai quarti di finale, dopo un Ko per 0-4 contro la Francia. Ci sono poi state, sempre ai Mondiali, le apparizioni a Spagna 1982, con un giovanissimo (17 anni) Whiteside già leader della squadra, e a Messico 1986.
A livello di Europei sarà invece la prima volta, ed è un risultato ancora più meritevole di elogi se si pensa che nel 2013 l'Irlanda del Nord aveva toccato forse il suo punto più basso di sempre perdendo per 3-2 contro il Lussemburgo. A quel punto poteva solo rinascere, e sotto la guida di Michael O'Neill c'è riuscita e ora continua il suo sogno.