La Nazionale romena guidata da AnghelIordanescu si è qualificata per gli Europei in Francia dopo avere ottenuto il secondo posto nel Girone F di qualificazione, con 20 punti in 10 partite. I romeni hanno conquistato cinque vittorie e altrettanti pareggi, ma hanno chiuso senza subire sconfitte. Da imbattuta, dunque, la Romania si presenta per la quinta volta alla fase finale del torneo continentale, dopo le partecipazioni nel 1984 in Francia, 1996 in Inghilterra, 2000 in Belgio-Olanda e 2008 in Austria-Svizzera. Proprio nel 2000, la Romania ha ottenuto il miglior risultato della propria storia, arrivando fin sulla soglia dei quarti di finale della competizione continentale.
Il ctIordanescu, che ha guidato a più riprese la Romania (la prima esperienza risale al 1993), è una vera e propria istituzione nel Paese. Il suo nome è legato ai successi più prestigiosi del calcio romeno, sia come calciatore che come tecnico. Era pure in campo nella storica notte di Siviglia, quando la Steaua conquistò la Coppa dei Campioni, battendo ai rigori il Barcellona grazie ai miracoli del leggendario portiere Ducadam. Insieme a Stefan Covaci, Mircea Lucescu ed Emerich Jenei è uno degli allenatori romeni più vincenti di sempre. Alterna il calcio alla politica, dopo avere aderito al Partito Social democratico, fondato nel 2001.
E' tornato per l'ultima volta al capezzale della Nazionale nell'ottobre 2014, risollevandola e restituendole una certe competitività internazionale. Con lui alla guida, la Romania ha avuto momenti di grande splendore e, sempre con lui, la squadra arrivò a un passo dalle semifinali dei Mondiali di 'Usa '94', eliminando rappresentative come Colombia, Argentina e cedendo ai rigori solo contro la Svezia. Un cammino per certi versi irripetibile.
Il ct ha raccolto l'eredità di Victor Piturca, sedotto dai petrodollari dell'Al-Ittihad, ritrovandosi per le mani una Nazionale che aveva già disputato tre partite di qualificazione a Euro 2016. Una squadra solida, soprattutto in difesa, magari poco spettacolare, ma spesso in grado di mantenere la porta inviolata, come dimostrano i tre 0-0 consecutivi nelle prime cinque partite della sua gestione. La Romania è una compagine pragmatica, essenziale, robusta, contro la quale è sempre difficile esprimersi. Per alcuni è lo specchio di un paese che, come altri dell'Europa dell'est, ha perso migliaia di abitanti negli ultimi 10 anni, a causa della notevole emigrazione per le migliori opportunità di lavoro all'estero. In Romania la crescita economica è ancora molto lenta, il salario medio di un lavoratore attualmente è di circa 250 euro, con enormi disparità fra Bucarest e il resto della nazione. Molti calciatori hanno preferito trasferirsi all'estero, attratti da cifre molto più elevate. Qualche nome? Radu della Lazio, Chiriches del Napoli, Tatarusanu della Fiorentina. Ma anche Lobont, tutt'ora nella rosa della Roma.