Dopo avere dominato il Gruppo I di qualificazione, il Portogallo è pronto a vivere da protagonista i prossimi Europei 2016 sui campo della Francia. Le sette vittorie in otto partite (l'unica sconfitta, indolore, i lusitani l'hanno subita sul campo dell'Albania di Gianni De Biasi), gli 11 gol fatti e i cinque subiti hanno dimostrato come quella portoghese sia una squadra scomoda per qualsiasi avversario, perché dotata tecnicamente e soprattutto molto ben organizzata.
Inoltre, un fuoriclasse come Cristiano Ronaldo non tutti possono permetterselo; l'asso del Real Madrid può davvero fare la differenza, rappresentare il vero valore aggiunto. In termini di risultato può davvero accadere qualsiasi cosa, tanto più che Islanda, Austria e Ungheria non sembrano avversari insuperabili nella corsa verso la qualificazione per gli ottavi di finale. Il ct Fernando Santos non ha molti dubbi sulla rosa da amalgamare ulteriormente in vista dell'attesa appuntamento transalpino della prossima estate.
Il classico 4-3-3, con cui schiererà la squadra, fa tuttavia registrare ancora dei dubbi, soprattutto nel settore centrale del campo e anche in attacco. A giocarsi la riconferma c'è Miguel Veloso, che non sta brillando con la maglia della Dinamo Kiev. Tra i centravanti, invece, Ricardo Pereira, autore di un'ottima stagione nelle file del Nizza, in Ligue 1, insidierà fino all'ultimo Eder che, nello Swansea di Francesco Guidolin, sta trovando grosse difficoltà anche nella continuità di rendimento.
Il Portogallo è alla settima partecipazione al torneo continentale, dove esordì nel 1984, sempre in Francia, nell'edizione vinta dalla squadra di casa. Il miglior piazzamento, invece, risale al 2004, nel torneo disputato sui campi di casa, dove i portoghesi vennero sconfitti in finale dalla 'Cenerentola' Grecia che, assieme alla Danimarca edizione 1992, rappresenta la sorpresa più grossa nella storia del calcio europeo. A questi due piazzamenti va aggiunto il terzo posto nell'ultima edizione disputata fra Polonia e Ucraina.
Il Portogallo è una selezione votata al bel gioco, al lungo fraseggio mai fine a se stesso, ai passaggi corti, che predilige la manovra a tuttocampo ed esalta le qualità dei singoli. Bello da vedersi ed efficace, con Cristiano Ronaldo pronto a finalizzare la mole di gioco sviluppata dal resto della squadra. I lusitani sono in grado di ottenere qualsiasi risultato e contro qualunque avversario. Tuttavia, nelle grandi manifestazioni finora non sono riusciti a imprimere il proprio marchio di fabbrica. L'Europeo in Francia, da questo punto di vista, rappresenta un'altra grossa occasione e il Gruppo F del quale fanno parte potrebbe costituire un bel trampolino di lancio. Sempre che CR7 sia in vena di prodezze e che i compagni riescano a supportarlo adeguatamente, senza se e senza ma, soprattutto senza cali di tensione e con il piglio - sarebbe ora, dopo anni di vacche magre - della grande squadra.