Primo posto nel Gruppo D delle eliminatorie, con 7 vittorie, 1 pareggio e 2 (sorprendenti) sconfitte. 24 le reti segnate, 9 delle quali da Thomas Muller, e solo 9 quelle subite. Così la Germania campione del mondo ha staccato il pass per la Francia, con qualche brivido di troppo visto che la certezza di andare in Francia è arrivata soltanto all'ultima giornata. Ma il 'National Mannschaft' di cui l'ottimo ct Joachim Loew è sempre il condottiero rimane una certezza, ricco com'è di talento e quindi di campioni. In più il tecnico continua a trapiantare giovani interessanti, che garantiscono continuità di gioco e quindi successi. Senza tanti giri di parole, i tedeschi che l'Europeo lo hanno già vinto tre volte (una, nel 1972, quando erano la Germania Ovest) puntano a fare poker e sono i favoriti anche di questa edizione.
Altre cifre illustrano al meglio quanto la Germania sia una super potenza calcistica: ha vinto 4 titoli mondiali (1954, 1974, 1990 e 2014, prima nazionale europea a riuscirci fuori dal vecchio continente) e 3 europei (1972, 1980 e 1996). In più è stata la finalista battuta, e quindi classificata al secondo posto, in 3 campionati europei e 4 Mondiali. Dal 2002 ad oggi soltanto una volta (Euro 2004 in Portogallo) non si è piazzata fra le prime tre in ogni grandi torneo, iridato o continentale, a cui ha preso parte.
Cifre da far impallidire qualsiasi rivale e che confermano il ruolo di aspirante al titolo anche in questa circostanza. Se proprio si vuole trovare un difetto a questo super team è la mancanza di un attaccante vero, di razza, da quando Miro Klose, recordman di segnature in nazionale, si è chiamato fuori dopo aver chiuso alla grande trionfando in Brasile. Loew sta provando a recuperare Mario Gomez, nel quale credeva molto prima che avesse una serie quasi interminabile di problemi fisici, incoraggiato dalla buona stagione di quest'ultimo nel Besiktas. Potrebbe essere lui il panzer su cui puntare, in alternativa a Kevin Volland dell'Hoffenheim, un calciatore che è stato in predicato di andare ai Mondiali ma che finora ha messo insieme 5 presenze e nessun gol. Poi c'è anche Kruse del Wolfsburg, dove ha una buona intesa con Schuerrle, altro elemento che in nazionale recita un ruolo importante.
Tutto ciò tenendo presente che Loew ama giocare con il 'falso nueve', alla Guardiola, e che per questo conta molto su Muller e Goetze e non è detto che schieri una punta vera e propria. I risultati gli stanno dando ragione e la formula potrebbe essere riproposta, in più il tecnico può giocarsi anche la carta Reus, grande assente (per infortunio) due anni fa in Brasile ma giocatore offensivo di classe cristallina. Stesso discorso per Gundogan, il 'regista' a lungo inseguito nella Juventus.
C'è poi una serie di campioni del mondo che recitano ancora ruoli importanti, come Podolski e Schweinsteiger, veterani utilissimi anche a far gruppo, e poi Kroos, Ozil, Kramer, Khedira (se starà bene), ai quali da un anno e mezzo a questa parte si è aggiunto un altro talento come Bellarabi. In porta il titolare intoccabile rimane Neuer, ma alle sue spalle cresce bene Ter Stegen, n.1 di Coppa del Barcellona. Tutti nomi che testimoniano una cosa sola: la Germania rimane fortissima.