Un'impresa attesa 44 anni, resa più dolce da non essere minimamente considerati in sede di pronostici. Questa è stata la qualificazione dell'Ungheria ad Euro 2016, ottenuta grazie dopo il doppio spareggio contro la Norvegia che, dopo il 2-1 rifilato ai nordici, ha fatto impazzire il popolo ungherese, a partire dai 25 mila che hanno affollato la Groupama Arena di Budapest. Assente dagli Europei dal 1972, l'Ungheria torno a prendere parte a una grande competizione internazionale 30 anni dopo la partecipazione ai Mondiali messicani, quando la stella della squadra era quel Lajos Detari che giocò anche in Italia, nel Bologna.
L'Ungheria ha ottenuto l'accesso a Francia 2016 con due vittorie a spese dei norvegesi. La nazionale guidata dall'allenatore tedesco Storck, che in quel momento aveva messo insieme appena 6 partite alla guida della selezione magiara, è riuscita a portare a casa la qualificazione con un gioco forse non brillante, ma di certo ricco di volontà, grinta e spirito di squadra, e un mix fra gente d'esperienza ed esordienti di belle speranze. Per questo accanto al 40enne portiere GaborKirály, che gioca con i pantaloni della tuta e le cui parate sono state determinanti, vanno evidenziate le giocate e la reattività dell'esordiente Laszlo Kleinheisler, 'rosso' di origine tedesca che ha deciso con un gol lo spareggio di andata. Centrocampista offensivo del Videoton, è un destro che ama partire da sinistra per potersi accentrare e cercare la porta, per sfruttare il suo tiro potente e preciso.
A centrocampo, a fianco dell'esperto Zoltan Gera, calciatore dell'anno 2008 in Inghilterra, dove giocava nel West Bromwich (poi anche nel Fulham), tornato in nazionale dopo averla abbandonata per un anno e mezzo, si muove un altro giovane, Adam Nagy, appena 5 presenze nella nazionale, che gioca insieme a Gera anche nel Ferencvaros: e che ci sia intesa tra i due si vede anche in nazionale.
Autentica 'guida' in campo dell'Ungheria sarà il trentenne capitano BalazsDzsudzsak, punta di diamante della squadra, talento dal sinistro vellutato che dopo aver brillato nel Psv Eindhoven si era 'perso' in Russia fra Anzhi e Dinamo Mosca, prima di finire in Turchia al Bursaspor, dove al suo arrivo in estate è stato accolto e portato in trionfo, dopo essere stato definito "acquisto dell'anno". Il modulo di Storck è il 4-4-1, con Prskin unica punta ed Elek a fare il mediano frangiflutti davanti alla difesa.
Sulla carta l'Ungheria, che giocherà nel gruppo F, dovrebbe ricoprire un ruolo da comprimaria, ma per molti suoi tifosi l'importante sarà esserci. E fra i primi sostenitori di questa grande decaduta ci sarà il Premier Viktor Orban, che non ha mai nascosto la propria passione per il calcio. La rinascita dell'Ungheria del calcio si deve anche a lui, che ha introdotto una serie di leggi che hanno reso deducibili gli investimenti delle imprese nello sport e ha avviato un programma di ammodernamento degli stadi, quasi tutti obsoleti, al punto che a Budapest è prevista la costruzione di ben 4 nuovi impianti. Così Orban ha creato anche le condizioni per poter candidare Budapest a sede dell'Olimpiade del 2024, e ora sogna di far tornare la nazionale di calcio ai grandi livelli degli anni '50.