La Francia è chiamata a ripetere le gesta della squadra che nel 1984, trascinata dal talento di Michel Platini, dalle folate di Giresse e dalle geometrie di Tigana, conquistò il primo titolo della propria storia calcistica. L'Euro-bis sarebbe arrivato sui campi di Belgio e Olanda, ma solo nel 2000, due anni dopo la conquista dell'unico titolo Mondiale (sempre in casa, nel 1998). I transalpini hanno dalla loro la tradizione e il fatto che, quando giocano davanti al pubblico amico, difficilmente falliscono l'appuntamento con la vittoria finale.
L'unica debacle dei galletti nella propria terra risale al lontanissimo 1938, quando ospitarono la terza edizione della Coppa Jules Rimet e nei quarti si videro eliminare dall'Italia di Vittorio Pozzo, che poi avrebbe bissato il successo di quattro anni prima, conquistando il Mondiale a Parigi. Nelle altre due occasioni, agli Europei 1984 e ai Mondiali 1998, la Francia non ha fallito l'obiettivo, sfruttando al massimo il fattore campo.
Didier Deschamps vorrà ripetersi - fu lui, del resto, ad alzare la Coppa del mondo 1998, sul palco dello Stade de France - e trascinare i 'bleus' verso il terzo titolo continentale, a dispetto del ruolo di favorito. La squadra è forte, le individualità eccellenti: insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una performance coronata dal successo. Non è mai facile vincere partendo con l'etichetta di favoriti, la Francia ci prova, anche per esorcizzare i timori legati a ulteriori incursioni terroristiche. Il Paese ha bisogno di guardare oltre, dopo essere stato sconvolto dalla disperazione, ma anche da dolore, morte e, più diffusamente, da una sindrome del terrore che semina panico.
La voglia di rinascita e di riscatto può passare anche attraverso una vittoria sportiva, la conquista di un trofeo, e non sarebbe nemmeno la prima volta. La Francia prova a rialzarsi con l'Europeo e con una Nazionale che avrà il compito di far tornare il sorriso ai francesi. Deschamps dovrà dunque fare i conti con un avversario in più, ma soprattutto riscattare la delusione del Mondiale brasiliano, concluso con una cocente sconfitta nei quarti contro la Germania.