'Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo'. Con trasporto, ma senza retorica, Nando Martellini scandisce in tv l'emozione che attraversa l'Italia l'11 luglio 1982 al termine della finale del Bernabeu: 3-1 netto alla Germania, col sesto gol del capocannoniere Paolo Rossi, l'urlo liberatorio di Marco Tardelli che diventa un simbolo, il pallone lento e beffardo della recluta 'Spillo' Altobelli. Roberto Mancini, a bassa voce, non può non trarre auspici favorevoli: domani si gioca il titolo europeo nello stesso giorno del trionfo mundial del 1982. C'è un caldo opprimente a Madrid quella domenica di luglio.
Dopo il tribolato girone nel fresco di Vigo e La Coruna vinto per il rotto della cuffia col chiacchierato 1-1 col Camerun con la coda polemica del silenzio stampa, gli azzurri cambiano marcia ai 40 gradi di Barcellona trafiggendo l'Argentina di Maradona e il Brasile di Zico. Si scioglie Paolo Rossi, la scommessa vincente di Enzo Bearzot dopo lo stop di due anni per calcioscommesse, e l'Italia arriva in finale eliminando la Polonia senza Boniek. Manca l'infortunato Antognoni, Bearzot sceglie una squadra coperta con cinque difensori (col 18/enne Bergomi), il blocco Juve che trascina tutti. Di fronte trova una Germania stanca e un po' scolastica: in difesa, accanto al solido Stielike, libero del Real, ci sono i fratelli Forster.
Mente e cuore del centrocampo è l'eclettico Breitner, l'eterno ribelle che litiga con tutti e sta fuori sei anni dalla nazionale. In avanti c'è un terzetto di grande livello: il carismatico Rummenigge, l'imprevedibile Littbarski e il solido Fischer che arrivano spompati e claudicanti alla finale dopo la battaglia ai rigori con la Francia. Sembra mettersi subito male per gli azzurri: dopo 5' fuori Graziani per infortunio, al 9' Cabrini calcia fuori un rigore, ma l'Italia reagisce e nella ripresa passa con Pablito Rossi, raddoppia in contropiede con Tardelli che urla per tutto il campo la sua felicità. I tedeschi non hanno la forza di reagire, Altobelli rende il finale una festa, poi c'è il gol di Breitner che fissa il 3-1. Dino Zoff a 40 anni alza la Coppa del Mondo.
In tribuna il sorriso felice di Sandro Pertini è il simbolo del trionfo. Paolo Rossi vince anche il Pallone d'oro. L'Italia scende di nuovo in piazza e festeggia il suo terzo titolo mondiale, a 44 dal secondo. Toccherà agli azzurri di Lippi far vibrare di nuovo il popolo italiano con la sofferenza dei rigori nel 2006.