Dopo flop Mondiale, nazionale Brzęczek cerca riscatto
La Polonia è una della nazionali-flop del Mondiale russo disputato nel 2018, peraltro senza la Nazionale azzurra, eliminata clamorosamente dalla Svezia nello spareggio di qualificazione.
Reduce dall'esclusione a sorpresa al primo turno, la squadra allenata da Jerzy Brzęczek non vanta un grande curriculum nella fase finale dell'Europeo, dove si è qualificata per la prima volta nel 2008, uscendo al primo turno così come quattro anni dopo. Sono andate un po' meglio le cose nell'ultimo torneo continentale con i quarti di finale, eliminata solo ai rigori dal Portogallo che poi vinse la manifestazione. Insomma, mentre ai Mondiali ha Polonia si è fatta valere - come avvenne nel 1974, in Germania Ovest, nell'edizione dei visionari e del calcio totale - a livello continentale le cose sono andate in maniera diversa.
Dopo un periodo di buio, negli ultimi anni la squadra biancorossa, nonostante il flop russo e una Nation League chiusa con la retrocessione, è tornata in auge, grazie a una generazione di giocatori talentuosi e con una solida esperienza maturata nei maggiori campionati continentali. Solo la Serie A, ad esempio, contribuisce a quasi un terzo della rosa: da Szczęsny a Skorupski, passando per Cionek, Zielinski, Milik, Piatek, Reca, Bereszyński, Linetty.
La Polonia ha disputato un grande girone di qualificazione, vincendo il Gruppo G con ben 25 punti all'attivo, frutto di 8 vittorie, un pareggio e un solo ko. Come sempre molto proficua in avanti, grazie soprattutto al bomber del Bayern Monaco, Roberto lewandowski, la nazionale polacca è migliorata parecchio anche in fase difensiva, come dimnostrano le appena 5 retti subite in 10 partite.
A guidare la truppa delle aquile c'è adesso Jerzy Brzęczek entrato in carica dopo il flop mondiale. Ex nazionale (42 presenze) Brzęczek non ha alle spalle un grande curriculum (ha allenato il Wisla e il Katowice) ma idee e la giusta mentalità per un under 50, necessarie per ricostruire la fiducia attorno alla nazionale arrivata in Russia con grandi speranze e miseramente poi naufragata, chiudendo all'ultimo posto in un girone non certo impossibile (Colombia, Giappone e Senegal).
Se il capitano Robert Lewandowski è senza dubbio il leader indiscusso della squadra, la Polonia poggia pero' la sua forza anche su altri elementi di spicco e che la rendono formazione da prendere con le molle pe qualsiasi avversario. Non sono molte infatti le squadre che possono vantare gente del calibro di Zielinski, Blaszczykowski, Glik, Piszczek, Szczesny, Piatek e Milik, gente che sa bene cosa vuol dire giocare ad alti livelli e possiede la giusta esperienza.
Il modulo preferito dal commissario tecnico è il 4-2-3-1, con l'ex milanista Piatek e l'ex napoletano Milik vice-Lewandowsi, mentre Zielinski è il faro del centrocampo. Si tratta di giocatori esperti, che hanno alle spalle centinaia di partite e che sono pronti a stupire nel prossimio Europeo. Anche per trovare una dimensione a livello continentale come non è mai avvenuto.