Il vento dell'est. In qualificazione battuti campioni lusitani
C'è tanta Italia nella Nazionale ucraina. Il ct Andriy Shevchenko, indimenticata stella del Milan - con il quale vinse la Champions nel 2003, battendo in finale la Juventus - e vincitore del Pallone d'Oro 2004 da rossonero, ha infatti voluto con sé un vice di provata esperienza come Mauro Tassotti e un assistente del calibro di Andrea Maldera, figlio di Gino, un totem per il club rossonero e a Milanello.
L'Ucraina ha una storia calcistica piuttosto recente: giocò la prima partita ufficiale nel 1992, dopo il crollo dell’Unione Sovietica. In soli 28 anni di storia ha partecipato una sola volta alla fase finale del Mondiale: nel 2006, in Germania (eliminata nei quarti dall'Italia con un secco 3-0); e ha partecipato per due volte alla fase finale dell'Europeo. Nel 2012 fu paese ospitante, assieme alla Polonia; nel 2016 (in Francia), come quattro anni prima, non riuscì a superare la fase a gironi.
L'Ucraina targata 'Sheva' ha dato grande dimostrazione di solidità nelle qualificazioni per l'Europeo, superando avversari di altissimo livello come i campioni in carica del Portogallo e anche la Serbia. Passata da prima nel Girone B, l'Ucraina è riuscita a totalizzare in tutto 20 punti, frutto di sei vittorie e due pareggi in otto partite (17 i gol segnati, ovvero una media di più di 2 gol a partita, e solo 4 quelli subiti), mantenendo un vantaggio di 3 punti sui portoghesi e di 6 sulla Serbia.
Il percorso tecnico-tattico di Shevchenko aveva già dato ottimi segnali di crescita durante la disputa della Nations League, l'ultimo torneo per Nazionali ideato dall'Uefa, dove l’Ucraina ha vinto il proprio girone della Lega B (con Repubblica Ceca e Slovacchia), conquistando la promozione alla Lega A. Per la prima volta l'Ucraina si è qualificata direttamente alla fase finale di un Europeo: nel 2012 era paese ospitante, nel 2016 vinse lo spareggio contro la Slovenia.
'Sheva' è riuscito, almeno dal punto di vista tattico, a compiere un piccolo capolavoro, un miracolo sportivo bello e buono, dando un'identità alla propria squadra, che riesce a mantenersi corta nella fase di possesso e di non possesso. Forti di una discreta qualità nel palleggio, i giocatori a disposizione sono inoltre capaci di ricoprire più ruoli e di adeguarsi alle situazioni tattiche degli avversari. Unico neo: l'eccessiva fiducia nei mezzi tecnici dei centrocampisti che, mista a una scarsa esperienza internazionale, può creare più d'un problema in un torneo competitivo come Euro 2020, dove basta poco per rovinare tutto.
Il portiere Pyatov dello Shakhtar Donestk è l'unico elemento di lungo corso, ma non è un fuoriclasse assoluto, come ha dimostrato la Champions In altri tempi, in una Nazionale sovietica di grandi tradizioni fra i pali, non avrebbe trovato posto nemmeno fra i convocati. Questo è certo.
Andriy Yarmolenko è il cannoniere più prolifico: nelle qualificazioni, tuttavia, ha fatto meglio Roman Yaremchuk (4 reti). Il 22enne Viktor Tsygankov è considerata la stella dell'Ucraina che punta quantomeno al superamento del turno.