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Macedonia (foto: Ansa)

Macedonia del Nord

Macedonia, Cenerentola balla con le grandi

Pandev è l'anima, Elmas, Nestorovski e Bardhi i suoi ‘scudieri'

La prima volta della Macedonia, come questa nazione si chiamava fino al 2019, quando il suo Parlamento, dopo anni di dispute con la Grecia, decise di cambiare nome in Macedonia del Nord e di renderlo effettivo nonostante il mancato raggiungimento del quorum.
Ma qui si parla di calcio, e allora bisogna notare che quello di Goran Pandev alla Georgia è stato un gol storico, visto che ha lanciato il suo paese nell'universo dei sogni, ovvero per la prima volta nella storia in un grande torneo internazionale, gli Europei, in cui i macedoni giocheranno nel gruppo con Austria, Olanda e Ucraina.
Intanto, onestà vuole che si dica che la Macedonia del Nord va ad Euro 2020 grazie a una formula, quella di basarsi sulla Nations League, che lascia perplessi perché, in base a un concetto ultrademocratico, ha regalato un'opportunità al di là del merito calcistico, e quindi alle cosiddette nazionali 'minori', con il ranking più basso. Infatti un posto nel torneo continentale era riservato alle squadre della Lega 4, e alla fine dalla scrematura di queste selezioni è uscita fuori, appunto, la Macedonia del Nord, qualificatasi con lo 0-1 alla Georgia (azione tutta 'italiana' fra Elmas, Nestorovski e Pandev, con perfetta finalizzazione del genoano) e fra le lacrime di gioia dei suoi calciatori e di un popolo intero.
Oltre ai tre 'italiani' di cui sopra, e a quel Ristovski che giocato a Parma, Crotone, Frosinone, Bari e Latina, la Macedonia del ct Igor Angelovski può disporre del talento di Enis Bardhi, 25enne centrocampista centrale degli spagnoli del Levante che può giocare anche sulla fascia sinistra ed è dotato di un gran tiro. Per lui l'Europeo potrebbe essere la vetrina giusta per farsi notare da qualche club di alto rango.
Ma uno dei segreti di questa debuttante al ballo delle grandi c'è anche l'abilità del ct Angelovski, riuscito a far fruttare il talento dei suoi, che è un po' nel Dna di tutti i giocatori della ex Jugoslavia, e a convincerli a mettersi a disposizione e trasformare un gruppo di buone individualità in una squadra. Così è stata trovata anche una certa organizzazione di gioco, e i risultati si sono visti.
Un impulso alla crescita del calcio macedone lo ha dato anche il campionato locale, il cui livello negli ultimi tempi si è alzato (sempre facendo le debite proporzioni), con il contributo di Pandev in prima persona. Infatti l'ex di Lazio e Inter nel 2010 ha creato una squadra, l'Akademija Pandev, che ha cominciato solo a livello giovanile e poi come prima squadra, salendo dalla terza alla massima serie e vincendo l'anno scorso la Coppa nazionale, facendo emergere dei ragazzi interessanti.
Peccato solo che alla Macedonia abbia detto no lo juventino Dejan Kulusevski, che nella nazionale del paese di origine dei suoi genitori è transitato a livello under 16 per poi scegliere la maglia della Svezia. Ma anche senza di lui la Macedonia è convinta di poter fare la propria parte.

 

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