Per scandinavi 7/a qualificazione, ct è sempre Janne Andersson
Per la settima volta nella sua storia all'Europeo, la Svezia si è qualificata per il torneo continentale passando come seconda nel Gruppo F, quello della Spagna che per ironia della sorte si ritroverà davanti il 14 giugno a Bilbao nella partita d'esordio del suo girone, l'E, del torneo continentale.
La Svezia è una squadra solida, e ora che ha ritrovato il genio di Zlatan Ibrahimovic, tornato a vestire la maglia gialloblù dopo cinque anni di assenza (ossia dall'altro Europeo, quello in Francia del 2016, dove nel girone di qualificazione incrociò pure gli azzurri allenati da Antonio Conte, a Tolosa), appare anche più valida dal punto di vista tecnico oltre che quadrata come sempre, e come sa bene l'Italia che dagli svedesi è stata esclusa dai Mondiali del 2018. E' una Svezia simbolo del collettivo, ma avendo ritrovato i colpi di 'Ibracadabra', anzi 'Dio' come si è autodefinito il fuoriclasse milanista, la nazionale scandinava vuole ancora fare da guastafeste ed è convinta di arrivare almeno ai quarti di finale, grazie anche a faticatori e mediani di lungo corso (Rodhen, Ekdal, Granqvist) che sono la giusta miscela di muscoli e corsa per il bomber di Malmoe che a livello di club ha vinto in ogni paese (e sono tanti) in cui è andato, e che ora, dopo il ritorno in nazionale, vuole andare avanti fino ai Mondiali in Qatar in programma l'anno prossimo, continuando a stupire e a far aggiornare le statistiche.
La Svezia non ha mai vinto un titolo continentale (dal 1960 all'88 non si è mai neppure qualificata), raggiungendo le semifinali nel 1992 sui campi di casa e i quarti nel 2004, uscendo sempre al primo turno negli ultimi tre tornei. Inserita nel Gruppo E con Spagna, Polonia (da non perdere la sfida tra Lewandowski e Ibra) e Slovacchia, la squadra guidata Janne Andersson non parte con i favori del pronostico, dovendo tra l'altro esordire contro la Spagna, una delle favorite. Ma, come lo spareggio vinto con gli azzurri insegna, la Svezia da' il meglio contro le migliori. Il Ct che l'ha portata a Euro 2020 è Janne Andersson, 57 anni, in carica dal giugno 2016.
Il suo modulo preferito è il 4-4-2. Ex giocatore di pallamano, nell'ultimo Mondiale in Russia sulla panchina gialloblù ha chiuso al primo posto il proprio girone (davanti a Messico, Corea del Sud e Germania), per poi eliminare anche la Svizzera agli ottavi e finendo la corsa iridata ai quarti di finale contro l'Inghilterra.
Carismatico, pragmatico e meticoloso, Andersson partito dal basso, quasi da autodidatta. La sua migliore qualità è quella di saper tirare fuori il massimo dal materiale umano a disposizione, i giocatori lo seguono con grande abnegazione e credono nelle sue teorie. Da chi va in campo pretende tanto sacrificio e la massima dedizione, il sapersi mettere al servizio del collettivo.
Proprio queste qualità gli hanno permesso di qualificarsi con 6 vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta nel proprio girone, contro la Spagna che ora ritroverà in estate e che è una delle sue 'bestie nere'.