Porto commerciale e di crociere, polo culturale aperto verso il Mediterraneo, terra di profumi e del celebre sapone. Ma anche crocevia di traffici e contrabbandi, capitale francese delle morti violente e degli spari per strada. Marsiglia è una città dai mille volti, multiculturale fin dal Medioevo, che porta i segni del passaggio di arabi e cristiani, ebrei e 'piedsnoirs' fuggiti dall'Algeria.
La grande svolta, nella sua storia recente, è arrivata nel 2013, quando la città è stata scelta come capitale europea della cultura, e ha fatto la scelta di investire nella riqualifica delle aree dismesse del porto, a pochi passi dal centro e dallo storico quartiere del Panier. Gli ex hangar si sono animati di spettacoli e cultura, con numerose strutture effimere e due nuovi, grandi spazi espositivi: il Mucem, Museo delle civiltà dell'Europa e del Mediterraneo, e la Villa Mediterranée, edificio multifunzionale progettato da Stefano Boeri, che attraverso mostre, conferenze e dibattiti vuole offrire chiavi di lettura sul presente e la storia del Mare Nostrum.
Forte di quell'esperienza, che è riuscita ad attirare in città 2 milioni di visitatori in più rispetto all'anno precedente, Marsiglia tenta di riscoprirsi meta turistica e crocieristica. Il ritrovato candore del centro storico stride però con la situazione dei quartieri nord e della periferia, che restano aree 'calde', in cui si alternano retate contro il narcotraffico e sanguinosi regolamenti di conti. Una situazione di costante tensione che ha già portato diversi esponenti politici, di destra ma anche di centrosinistra, a chiedere l'intervento dell'esercito per mantenere la sicurezza.