Saint-Denis è il centro a tinte forti dell'Ile-de-France, la regione di Parigi epicentro del Paese. Duemila anni di storia, con la celebre basilica capoluogo dell'arte gotica in cui sono sepolti tutti i re di Francia. Ma anche tanta storia del movimento operaio, una tradizione di governo locale comunista e, oggi, la paura della jihad islamica.
Saint-Denis rinasce proprio in questi ultimi mesi dalla grande crisi che ne ha provocato la disindustrializzazione. Il gioiello dello Stade de France e la Cité del cinema di Luc Besson, i giganteschi studios del regista e produttore francese diventati incrocio dell'industria cinematografica europea, sono fra le poche eccezioni.
Dopo il 13 novembre 2015, con gli attentati che hanno insanguinato la Francia, Saint-Denis è stata al centro delle cronache di tutto il mondo per l'assalto dei reparti speciali al covo in cui erano nascosti "la mente" degli attacchi, Abdelhamid Abaaoud, la cugina Hasna e un complice. Tutti e tre moriranno dopo ore di assedio, in circostanze che non sono mai state del tutto chiare, con ogni probabilità facendosi saltare. Dalla strada in cui sorgeva l'appartamento-covo dei terroristi, si scorgeva l'architettura dello stadio di Saint-Denis.
La fan-zone, il luogo che sarà più delicato da proteggere in questa banlieue, sorgerà in un parco poco lontano dallo stadio e potrà accogliere fino a 10.000 persone. Ottimi i collegamenti con Parigi e l'aeroporto, sia per i mezzi privati - lo stadio e Saint-Denis sorgono sulla autostrada A1 che collega la capitale allo scalo di Charles de Gaulle - sia per quelli pubblici: si può accedere grazie a due diversi rami della RER, il metro regionale, e a uno della metropolitana parigina.