La crisi della Francia industriale passa da Lille, il capoluogo del nord, porta sulle Fiandre, al confine con il Belgio. E da lì passano anche le rotte dei migranti che si accampano a pochi chilometri, nella "giungla" di Calais, cullando il sogno di passare la Manica.
Sei volte l'Euro 2016 sarà di scena a Lille, quattro volte per scontri durante i gironi - le ultime sfide dei Bleus padroni di casa e degli azzurri contro l'Irlanda - una volta per un ottavo e infine per un quarto di finale.
Insieme con i comuni associati, Hellemmes et Lomme, Lille costituisce l'agglomerato principale del Nord della Francia, il cosiddetto paese degli Ch'tis, assurto a notorietà cinematografica per l'originale idea di "Giù al nord". Da solo, il comune di Lille ha 230.000 abitanti, che diventano 1,2 milioni con la grande cintura di 85 comuni. Al crocevia dell'Europa anche grazie ai treni ad alta velocità (Parigi-Lille-Bruxelles-Londra-Amsterdam-Colonia), deve il suo nome al francese antico (L'Isle, l'isola) e al fatto che nacque originariamente su un'isolotto della valle della Deule. Nota per essere stata la città che subito più assedi nella storia di Francia, passò dal conte delle Fiandre alla Borgogna, quindi al Sacro Romano Impero germanico, alla Spagna e, infine, alla Francia. Manifatturiera e commerciante, Lille divenne un polo industriale e con lo sviluppo dell'università un centro di grande attrattività per i giovani studenti (circa 100.000).