Mentre il crepuscolo della banlieu parigina annuncia quella che potrebbe essere la sua ultima notte da commissario tecnico azzurro, Antonio Conte sceglie l'elogio della follia per dare speranza all'Italia: "Se vogliamo vincere con la Spagna e compiere una vera e propria impresa - proclama ispirato il ct nella conferenza stampa della vigilia a Saint Denis - dobbiamo andare al di la' del prevedibile e pensabile, fare cose straordinarie". Cita involontariamente Erasmo da Rotterdam, Conte: o più banalmente Zaza, che per primo nel gruppo azzurro aveva parlato tempo fa di valore aggiunto della follia. Comunque pare sincero quando trasmette a tutti la sua convinzione. "I miei giocatori sono capaci di fare questo, e anche altro".
LA VIGLIA DI ITALIA SPAGNA - FOTO
Sarà che è ai titoli di coda di un'esperienza totalizzante durata due anni, o forse è la trance agonistica: fatto sta che il ct prima della sfida da 'dentro o fuori' degli ottavi di finale degli europei con i campioni in carica della Spagna manda messaggi (diretti e subliminali) con un'inconsueta aria da guru. E soprattutto modifica i piani d'appoggio del perenne dibattito tecnico. "La gara la dobbiamo vincere tutti insieme nella fase offensiva - spiega -, è quando abbiamo palla che dobbiamo fare male alla Spagna. Stiano attenti, gli iberici: in fase possesso possiamo devastare chiunque. Sento parlare di Morata, Nolito, del loro attacco: ma pensiamo anche alla nostra fase offensiva. Abbiamo un'organizzazione difensiva, ma anche offensiva - aggiunge il ct -. La Spagna stia attenta a noi. Anche perché - scandisce - io non voglio tornare a casa. E lo stesso vale per tutti gli azzurri: l'Italia qui non è vittima sacrificale. E' una sfida impari, ma il bello della vita e' lavorare per sovvertire questo tipo di pronostici" .
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Sarà chiamato ad affrontare la sfida più dura, contro una squadra che gli azzurri non battono dal 1994, facendo a meno di quello che probabilmente era il giocatore meno sostituibile di questa nazionale: Antonio Candreva, uno che ha spunto in velocità ma anche fosforo, dribbling e tiro. Perfetto con le sue ripartenze per mandare in difficoltà avversari piuttosto statici in difesa.
Le probabili formazionI di ITALIA SPAGNA
Fermo restando il 3-5-2 classico degli azzurri di Conte, l'infortunio muscolare che ha messo fuori causa il laziale dovrebbe indurre il ct a schierare nella formazione ormai collaudata Florenzi a destra, sostituito a sua volta a sinistra da uno tra De Sciglio (favorito) e Darmian. La tentazione di inserire El Shaarawy o addirittura Insigne, se c'e' stata, è stata rinviata a situazioni contingenti a gara in corso. Ma il sogno azzurro di superare lo storico scoglio iberico oltre che di sana follia si alimenta anche di obiettive considerazioni di qualità dell'avversario: che è certo, come dice Conte, la squadra favorita per la gara di domani. Ma da molti viene considerata a fine ciclo, con un Tiki-Taka meno stordente (complice il pensionamento di Xavi) e paradossalmente limitato nel passaggio dal falso nueve a un centravanti verissimo (tre gol finora) come Morata. Perché così spazio per le imbucate assassine ce n'e' di meno.
L'Italia invece ha sicuramente dalla sua centimetri e corsa: la squadra di Conte, statistiche Uefa alla mano, e' sicuramente piu' fisica, tonica, persino "tosta", dell'avversario di lunedi'. "E' la finale di quattro anni fa - riprende Conte - e per una delle due squadre non ci sarà un domani all'europeo. Non dovremo avere recriminazioni, dovremo avere dato tutto: se poi l'avversario si dimostra più forte saremo i primi ad applaudire". "Ma - ammonisce chiudendo, e sembra quasi una provocazione al tecnico spagnolo Del Bosque che aspetta di subentrargli in conferenza stampa - ricordatevi che noi non giochiamo in orizzontale, ma colpiamo in verticale. E - lo dice l'Uefa - corriamo tanto. Non è facile starci dietro, non credo proprio che deluderemo milioni di italiani".