Lo hanno definito "l'ultimo romantico con il pigiamone", e a vedere sul campo di calcio Gabor Kiraly è difficile dar torto all'inventore di questa frase. Tra i pali dell'Ungheria che si è qualificata a Francia 2016 c'è un gigante la cui storia rimanda a un calcio di altri tempi. La tuta grigia di Kiraly, omonimo di un fenomeno della pallavolo, americano di origini magiare che giocò anche in Italia a Ravenna, è diventata un cult per gli appassionati, perchè l'estremo difensore magiaro non se separa praticamente mai. Così ne indossa i pantaloni anche quando gioca, facendo vedere che nell'epoca del calcio dei lustrini c'è ancora chi non dà il minimo peso alle apparenze. E poi in campo rende ugualmente, visto che le parate di Kiraly sono risultate decisive per la qualificazione agli Europei della squadra.
A Euro 2016 sarà con i suoi 40 anni, il calciatore più anziano in campo e quanto al "pigiamone" il suo utilizzo ha origini lontane: in principio i pantaloni erano della tuta erano neri, ma la mamma non riesce a consegnarglieli puliti in tempo per una partita e Kiraly vira sul grigio: l'Haladas, club in cui giocava al tempo, vince le successive otto partite e per scaramanzia il portiere non cambia più colore, nonostante i commenti e i risolini di tanti stadi in cui ha giocato apparendo quasi un extraterrestre. Così non si ferma più, e si prende tante soddisfazioni: dal 1997 al 2004 difende i pali dell'Herta Berlino, poi si divide, sempre apprezzato, tra Inghilterra (Crystal Palace, West Ham, Aston Villa, Fulham) e ancora Germania (Bayer Leverkusen, Monaco 1860). Infine il ritorno a casa, ovvero all'amato Haladas di Szombathelyi, dove fa un record di imbattibilità nonostante quei pantaloni di una tuta grigia che fanno storcere il naso agli esteti ma faranno impazzire tanti tifosi anche in Francia.