Per ospitare i match dell'Europeo, lo storico stadio Geoffroy-Guichard di Saint-Etienne, soprannominato 'Calderone verde' dal colore della maglia della squadra locale, si è rimesso a nuovo da capo a piedi.
Eppure, la storica struttura ha rischiato di restare esclusa dalla kermesse continentale, se non addirittura di essere messa nel dimenticatoio. All'assegnazione dell'Europeo 2016 alla Francia, infatti, i patron del Saint-Etienne e alcuni esponenti municipali avevano lanciato la proposta di costruire un nuovo stadio, abbandonando quello esistente ormai vicino al centesimo compleanno. I principali gruppi di tifosi 'verdi, però, non hanno apprezzato l'idea, e sono scesi in piazza in difesa del loro 'Calderone', mettendo pressione sul sindaco Maurice Vincent, a cui spettava l'ultima parola. Convinto dalla mobilitazione, ma anche dal notevole risparmio per le già stiracchiate casse pubbliche, il primo cittadino ha infine deciso per una ristrutturazione del Geoffroy-Guichard, affidata agli architetti parigini Chaix e Morel.
L'impianto, inaugurato nel 1930, era nato come piccolo centro sportivo di provincia con meno di duemila posti, ma nei decenni, parallelamente ai successi della squadra locale, ha subito una serie di ampliamenti. Spesso coincisi con eventi internazionali, dall'Euro 1984 alla Coppa del mondo di calcio del 1998, a quella di rugby del 2007. L'ultimo, iniziato nel 2014, ha portato la sua capienza a oltre 41.950 posti a sedere, di cui 1.200 riservati alle tifoserie ospiti. Completamente rinnovato anche il manto erboso, con un'erba ibrida di ultima generazione dotata di sistema antigelo a resistenza elettrica, e un livello rialzato di 20 centimetri per offrire una migliore visibilità del terreno di gioco dagli spalti.