Stade de France, un sogno e un incubo. Fu lo stadio del trionfo dei Bleus di AiméJacquet nel 1998, della tripletta in finale al Brasile, della consacrazione di Zidane, diventato quel giorno "Zizou" per 60 milioni di francesi. Ed è oggi ancora lo stadio dell'incubo, di quella sera del 13 novembre in cui i giocatori e gli spettatori udirono quei tremendi boati. Non erano "botti" lanciati dalla curva, ma il mortale suono dell'esplosivo dei kamikaze.
Morirono tre attentatori suicidi, che non riuscirono ad entrare nello stadio, e un incolpevole passante. Poteva essere una strage epocale, il presidente Francois Hollande che era in tribuna d'onore per quell'amichevole Francia-Germania fu immediatamente evacuato e messo in sicurezza all'Eliseo. Tutti hanno ancora negli occhi le immagini di quella partita che andava avanti comunque mentre a Parigi imperversavano i terroristi seminando morte ai tavoli dei bistrot e nel Bataclan.
Al termine, la surreale uscita "in campo" degli spettatori, che non potevano essere fatti defluire dall'impianto per motivi di sicurezza e che rimasero a lungo sul prato.
Allo Stade de France, dove la nazionale padrona di casa gioca tutte le sue partite, saranno dispiegati mille volontari in occasione delle 7 partite programmate. Si comincia e si finisce nell'avveniristico stadio da 81.338 posti, Francia-Romania il 10 giugno per aprire Euro 2016, la finale del 10 luglio per concludere. In mezzo quattro match dei gironi di qualificazione, poi un quarto di finale.